I 77 anni di Dino Zoff: «Da Udine è partita una storia bellissima»

Il grande campione friulano simbolo del calcio oggi compie gli anni. «L’Udinese? Ho fiducia, ma per salvarsi deve battere il Bologna» 
Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse 19-12-2017 Roma - Italia Politica Cerimonia dei Collari al CONI Nella Foto Dino Zoff DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli
Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse 19-12-2017 Roma - Italia Politica Cerimonia dei Collari al CONI Nella Foto Dino Zoff DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli

Sono trascorsi 77 anni da quando Mariano ha visto nascere uno dei più grandi portieri del calcio italiano. Dino Zoff oggi vive a Roma, ma il suo Friuli se lo porta sempre nel cuore e nei ricordi. E alla squadra che lo ha fatto esordire in serie

A guarda sempre con particolare attenzione e affetto, anche se i suoi primi passi in bianconero non furono facili. Lui, in realtà, ha costruito le sue fortune con un altro bianconero, quello della Juventus.

«Dovunque sono sempre stato osannato, tranne che a Udine. Pazienza, è andata così. Le critiche erano tantissime, ma non avevo fatto bene. Poi sono cresciuto e ho raggiunto traguardi impensabili».

Ma oggi l’Udinese la guarda con affetto?

«Certamente. Sempre. Mi dispiace che ogni anno si cambino tanti giocatori. Trovo bravino il portiere, Musso. Peccato che non sia italiano».

Però, Zoff, dal Friuli sono partiti due numeri uno come Meret e Scuffet. Possono fare come lei?

«Io faccio il tifo per questi due ragazzi. Sono dispiaciuto che Scuffet si sia un po’ perso, era partito molto bene, mi piaceva. Ha tempo per rifarsi. Meret è lanciato, ha avuto qualche problema fisico che lo ha rallentato, ma è sulla strada giusta. Spero che adesso possa giocare con maggiore continuità. Ora deve conquistarsi tutto, iniziando dalla Nazionale».

Nazionale dove c’è un certo Donnarumma. Dovrà sudare Meret per trovare posto in azzurro?

«Donnarumma, assieme al friulano sono due esponenti di livello. Sono i principali interpreti di questo ruolo in Italia. Sarà bello vederli».

Secondo lei, quale futuro ha il calcio italiano?

«Sinceramente lo vedo positivo. Non siamo in molti italiani in serie A, ma quelli che ci sono possono ancora dire la loro. Alla fine ne escono sempre 25 di ottima levatura».

E la Nazionale? Possono tornare gli azzurri ai livelli che ha vissuto lei, da campione del mondo?

«Direi che è bene andarci piano. Mi sembra che l’Italia stia crescendo, ci sono giovani interessanti, ma è presto. Per arrivare a giocarsi e a vincere un Mondiale serve altro».

Zoff, il calcio da quando giocava lei è cambiato molto. Le piace ancora?

«Mi piace, ma forse dovrebbero esserci più italiani nelle nostre squadre. Purtroppo tutto questo è frutto della globalizzazione. Forse un passetto indietro sotto questo aspetto si potrebbe anche provare a fare».

L’Udinese sotto questo aspetto è sempre stata maestra: ha molti stranieri in campo, friulani ormai nessuno. Cosa ne pensa?

«Come dicevo è frutto dei tempi. Peccato, perché una volta noi friulani ogni anno eravamo 10 o 12 in serie A e due o tre eravamo chiamati in Nazionale».

A proposito di Udinese, i bianconeri sono in piena lotta salvezza e domenica affronteranno il Bologna in uno scontro diretto. Ce la può fare?

«L’Udinese può e deve vincere contro il Bologna. Mi sembra una squadra robusta, io sono fiducioso. Certo, per salvarsi deve fare punti con le dirette concorrenti, non solo con il Bologna, altrimenti diventa difficile».

Quindi si salva?

«Secondo me sì».

Parola di Dino Zoff.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto