Gsa con troppi alti e bassi: deve arrendersi a Ferrara

FERRARA. L’Emilia Romagna si conferma terra stregata in questo girone di ritorno per la Gsa, afflitta da un mal di trasferta ormai cronico. Dopo le sconfitte di Imola, Bologna e Ravenna, anche il viaggio a Ferrara si rivela infruttuoso per i bianconeri.
Un primo quarto troppo brutto per essere vero ha costretto l’Apu ha giocare una gara tutta in salita, il carattere non è venuto meno, ma la Bondi ha spento ogni velleità di rimonta con un’autentica pioggia di triple: ben 14, con Panni e Cortese letteralmente scatenati.
L’unica consolazione arriva dai risultati degli altri campi: Udine è ancora terza grazie ai tonfi di Montegranaro e Verona, ma è chiaro che già dal match di domenica contro gli scaligeri serve un’altra Gsa, soprattutto in difesa.
In avvio coach Lardo ripropone il quintetto di partenza di mercoledì contro Orzinuovi con Veideman, Dykes, Raspino, Ferrari e Pellegrino.
I padroni di casa rispondono con Moreno, Cortese, Rush, Hall e Fantoni. La Gsa parte bene, con una schiacciata dell’ex di turno Pellegrino e il classico “arresto e tiro” di Dykes per il 2-6 del 2’. Ferrara non batte ciglio, alterna gioco interno e gioco esterno e colpisce a ripetizione con i suoi mezzi lunghi: bomba di Cortese a chiudere il parziale di 10-0 che porta gli estensi sul 12-6.
Si gioca su ritmi elevati, la Bondi ci sguazza e con la coppia Hall-Cortese porta il margine in doppia cifra (21-11) contro una Gsa in confusione. Lardo propone un triplo cambio: dentro Bushati, Diop e Mortellaro, rifiatano Dykes, Ferrari e Pellegrino.
Bushati vuol presentarsi con una bomba, ma il tiro è corto, ci prova anche Raspino, ma non prende neanche il ferro con un tiro aperto. Udine da fuori non ci prende mai, Ferrara ringrazia e va: Fantoni dalla lunetta fa 2 su 2 e doppia nel punteggio (28-14) i friulani alla prima sirena.
Nella sospensione fra primo e secondo quarto coach Lardo tocca le corde giuste perché quando si ricomincia è un’altra Gsa. Il redivivo La Torre infila una bomba dall’angolo con l’uomo addosso e “stappa” la partita bianconera. Bushati è una scossa tellurica e con un 10-0 l’Apu si rimette in carreggiata. L’azione che fa capire il cambio d’intensità è una palla rubata, con Bushati e Mortellaro a gettarsi sul parquet e Diop a chiudere il contropiede.
La faccia è quella giusta, quella con gli occhi della tigre, Ferrara sbatte contro la difesa Gsa di nuovo in formato bunker e Nobile al 19’ scarica dall’angolo la tripla del sorpasso (35-36), ma i locali vanno al riposo sul +2 (38-36) grazie a Cortese.
Primo tempo a due facce, quindi, e nell’intervallo ci si chiede che piega prenderà la partita dopo la pausa. Il terzo quarto, purtroppo, somiglia decisamente al primo, e vive di tre parziali. Il primo parziale è un 7-0 degli emiliani, con Moreno che ruba palla e deposita in contropiede il 45-38.
Il secondo è favorevole all’Apu: giocate di puro talento di Dykes, Raspino e Veideman (scippo alla Mike D’Antoni e contropiede, ma anche una tripla) e al 26’ è 50-50.
Per la seconda volta nel match la Gsa ha l’inerzia a proprio favore, ma non riesce a sfruttarla, Ferrara ha una reazione veemente ed entra come una lama nel burro nell’area bianconera con Molinaro, Corte e Hall, protagonista anche della bomba sganciata cadendo all’indietro sulla terza sirena per il 64-50.
La quarta frazione si apre con un’altra scossa di Bushati da tre, Udine prova a costruire un’altra rimonta mattone su mattone e Veideman tiene vive le speranze siglando il 71-63.
Dura poco, Panni ricomincia a martellare dalla lunga distanza, Dykes esce per falli al 34’, poi ecco Cortese con altre due triple e la partita diventa la sagra del tiro da tre punti, con la Bondi Ferrara a esibire un 45% che manda definitivamente al tappeto una Gsa ancora lontana parente da quella ammirata nel girone d’andata.
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