Grinta Torviscosa: «Questa volta la portiamo a casa»
I biancazzurri ci riprovano dopo due tentativi falliti Midolini: «L’aver eliminato il Chions ci dà la carica giusta»

Gemona 7 Gennaio 2018. Premiazione Nostri 11 Eccellenza e presentazione finale Coppa Italia. © Foto Petrussi
GEMONA DEL FRIULI. E questa la stagione in cui il Torviscosa sta festeggiando i 75 anni fondazione, avvenuta nel 1942, e davvero non potrebbe esserci modo migliore di onorarla alzando sabato prossimo a Gemona la Coppa Italia di Eccellenza al termine della finale con il San Luigi di Trieste.
Gli scongiuri sono già partiti nel clan torrezuinese, nel quale si mastica ancora amaro al ricordo delle due finali perse nel 2010 per mano del Monfalcone e nel 2012 a opera della Manzanese, e dove confidano di sovvertire l’antico adagio di cui non vogliono nemmeno sentir parlare.
Sodalizio sportivo legato allo stabilimento chimico che originò la nascita della cittadina in piena epoca fascista, visse decenni di splendore negli anni Cinquanta e Sessanta diventando un punto di riferimento per tutto il calcio regionale dapprima con il marchio Saici e poi con quello Snia. Il calcio torrezuiense toccò il suo punto più alto con il sesto posto in serie C nel 1951/52, e nel suo albo d’oro vanta il successo in 16 campionati dalla Seconda categoria all’Eccellenza. Il disimpegno economico della Snia Viscosa nei primi anni Settanta portò all’inesorabile declino delle potenzialità sportive, ma nell’ultimo decennio la tendenza si è invertita con l’arrivo della sponsorizzazione Midolini consentendo la risalita in D nel 2010 e la conquista della Coppa Italia di Promozione nel gennaio 2015. Ottenuta proprio a spese del San Luigi (3-2 nella finale di Romans d’Isonzo) bagnando il secondo anno di presidenza dell’imprenditore Sandro Midolini.
Sotto la sua gestione diretta la società e la squadra sono cresciute ancora sotto ogni punto di vista, tanto da raccogliere due secondi posti consecutivi nelle ultime stagioni di Eccellenza venendo però respinti dagli spareggi per la salita in serie D.
«La nostra bacheca – sorride Midolini – è piena di trofei, ma nessuno ha la rilevanza della Coppa Italia di Eccellenza. Speriamo di riuscire a conquistarla, anche per ripagare i tanti sforzi che abbiamo profuso in questi anni».
Midolini ricorda ancora bene la grande delusione per le due finali perse quando era vicepresidente. «Per fortuna non sono scaramantico – continua – ma baso le speranze su dati oggettivi. Dopo il difficile avvio di stagione, che di fatto ha compromesso il nostro campionato, non pensavamo di arrivare così lontano in Coppa, ma l’arrivo di mister Vittore ci ha ridato consapevolezza dei nostri mezzi. Considero la semifinale contro il Chions come una vera e propria finale, e quindi pur non sottovalutandolo, penso che il San Luigi sia alla portata. La convinzione si basa sulla bontà del lavoro che il nostro tecnico sta svolgendo, tradottosi in una lunga serie di risultati positivi che alla lunga ci consentirà di fare bella figura anche in campionato».
E se davvero arriverà anche la vittoria in Coppa, chissà che le iniezioni di entusiasmo e autostima che ne deriveranno non consentano il miracolo anche a maggio.
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