Giro del Friuli under 23: scintille tra l’ex patron e la Federazione del Fvg

Cividale
A tre settimane dal via del 54° Giro Ciclistico Internazionale del Friuli Venezia Giulia per élite e under 23, che torna dopo due anni d’assenza sul proscenio del grande ciclismo dopo due anni d’assenza grazie all’impegno della Libertas Ceresetto, il precedente organizzatore della storica corsa, Giovanni Cappanera, ha voluto riaccendere la polemica sul modo in cui, a suo modo di vedere, è stato estromesso dalla cabina di regia dell’evento.
In sostanza Cappanera accusa la Fci di non aver creduto nelle potenzialità e nella serietà del gruppo organizzatore che aveva ottenuto dall’Unione ciclistica internazionale l’inserimento della storica gara, cancellata l’anno precedente, per il 7, 8 e 9 settembre 2018. Fci poi - secondo Cappanera - ha rallentato le autorizzazioni per costringere gli organizzatori alla cancellazione. Così per il patron «la certezza d’incorrere in difficoltà organizzative, in conseguenza dei tempi ristretti di lavoro, ha fatto maturare la decisione sofferta di annullare il Giro: motivi tecnici e burocratici hanno guidato la coscienza». Dura la replica della Fci Fvg per bocca del presidente Sefano Bandolin: «Negli anni precedenti l’organizzazione del Giro del Friuli legata a Giovanni Cappanera aveva avuto difficoltà o aveva fatto saltare la partenza a poche ore dal via (nel 2016, ndr). Ecco perché in Federazione a Roma, dove hanno la competenza per stabilire approvare la corsa o no, lo tenevano monitorato, peraltro ammonendomi di fare attenzione. Noi lo abbiamo supportato anche l’anno scorso alla Fci facendo la nostra parte: il fatto che anche nel 2017 ci fossero gli stessi problemi degli anni precedenti ci ha messo in difficoltà presso la Federazione Italiana». —
Francesco Tonizzo
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