Carmassi mondiale, l’ostacolista di Magnano in Riviera mette nel mirino Tokyo: «Voglio la semifinale»
Giada, 31 anni, si presenta con grandi aspirazioni alla rassegna iridata di atletica leggera, in programma in terra nipponica dal 13 al 21 settembre

Sta per scattare l’operazione Tokyo per Giada Carmassi. La portacolori dell’Esercito volerà sabato verso la capitale del Sol Levante, dove dal 13 al 21 settembre si terrà la rassegna iridata di atletica leggera. La 31enne di Magnano in Riviera, primatista italiana dei 100 ostacoli, sarà in pista martedì 14 per le batterie. Il suo obiettivo è gareggiare anche l’indomani, quando sono in programma semifinale e finale. «Debutto ai Mondiali all’aperto, ma voglio dire la mia e passare almeno il primo turno: sarebbe il degno coronamento di questa stagione», afferma l’azzurra.
Carmassi, come procede il suo “Road to Tokyo”?
«Sabato volerò da Roma verso Tokyo, dove trascorrerò sei giorni in un training camp. Il sabato successivo (l’11, ndr) mi trasferirò nell’hotel della manifestazione iridata. Sono in ripresa, il raduno con la nazionale di Abbadia San Salvatore mi è servito molto. Ho lavorato con altre ostacoliste azzurre, come Rebecca Sartori e Alice Muraro (a Tokyo nei 400 ostacoli, ndr). Il contesto è stato stimolante. Dopo gli italiani di Caorle, a inizio agosto, ero in flessione. D’altronde avevo alle spalle avevo due mesi di gare ad altissimo livello. Nei meeting di Diamond League devi andare forte».
Pochi giorni fa, a Rieti, un test sui 100 ostacoli, coinciso con un buon 13’’03 con vento contro (-0.9). Soddisfatta?
«Ho avuto buone sensazioni e altrettanti buoni riscontri, tenendo anche conto che aveva piovuto poco prima della gara e che ho corso da sola. È stato un buon test, in cui ho messo in pratica alcuni aspetti su cui ho lavorato in raduno. Ho notato che il tempo di volo sugli ostacoli era migliore rispetto a quello fatto segnare della mia miglior prova di quest’anno senza vento. Sono stata contenta di aver gareggiato, di essermi rimessa in contatto con i blocchi e tante altre cose. Ora devo continuare, ci sono ancora due settimane in cui lavorerò per fare salire la forma».
La stagione non è stata facile da gestire, perché particolarmente lunga visto che i mondiali si tengono a settembre. Per lei saranno i primi della carriera all’aperto. Come li vive?
«Con curiosità. Sarà un’esperienza nuova in una manifestazione che, mi hanno detto, assomiglia ai Giochi Olimpici. Affronto i Mondiali con uno spirito preciso. Un tempo l’obiettivo personale sarebbe stato qualificarsi alla manifestazione, arrivarci. Adesso invece punto a fare bene, a dire la mia in questo contesto».
L’approccio è cambiato grazie ai suoi risultati: il 12’’69 coinciso col primato italiano, stabilito lo scorso giugno a Stoccolma, le ha permesso di centrare il minimo e di lavorare con serenità in vista di Tokyo. «Conto di dimostrare di essere entrata in una nuova dimensione, quella che ho fatto vedere di valere tra giugno e luglio. Punto alla semifinale, sarebbe il degno coronamento della mia stagione. Voglio mettere un altro mattoncino in vista del 2026: si può limare ulteriormente il tempo stabilito quest’anno».
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