Gesteco, Lamb è l’uomo giusto: «Stiamo lavorando sodo i miglioramenti sono costanti»

Simone Narduzzi

CIVIDALE. Come Spider-Man, viene dal Queens. E come il supereroe più amato – diciamocelo – dei fumetti, anche Doron Lamb punta a proteggere i suoi (nuovi) concittadini. I suoi tifosi, la Cividale del basket. Aggregato da fine anno al roster di coach Pillastrini, il classe ’91 venerdì scorso ha potuto esordire in questo campionato di A2 con la maglia della Gesteco addosso. Senza sfigurare, anzi: in 25’ sul parquet, la guardia è andata in doppia cifra mettendo a referto 13 punti, 5 rimbalzi e 1 assist.

L’amichevole “Agnello” di quartiere ha così contribuito alla vittoria delle Eagles nel derby, dando subito dimostrazione del suo talento. Nonché di come il suo ambientamento fra i gialloblù proceda di giorno in giorno.

«Da quando sono arrivato – rivela pertanto Lamb, intercettato prima di una sessione di allenamento in palestra – devo dire che tutto procede per il meglio. I ragazzi mi hanno accolto sin da subito. Siamo un bel gruppo: insieme stiamo lavorando duramente, i miglioramenti sono costanti».

C’è intesa, dunque, coi compagni e con lo staff tecnico: «Al momento mi viene chiesto di essere me stesso e di guidare la squadra». Verso la salvezza, dall’alto della sua esperienza. Americano con cittadinanza panamense, Lamb è giunto in Friuli dopo una breve esperienza coi tunisini del Monastir. Prima per lui, passaggi nel nostro massimo campionato fra Brindisi, Scafati e Pesaro.

«Ho a che fare con l’Italia dal 2021: amo questo Paese. Non ero mai stato in Friuli, ma il territorio mi piace molto. Il cibo anche qui è straordinario e le persone non sono da meno».

È in patria, ad ogni modo, che l’atleta a stelle e strisce passa agli onori della cronaca. Già a livello studentesco: nel 2010, ad esempio, viene scelto per disputare il prestigioso McDonald’s All-American Game, incontro che, di anno in anno, raccoglie i migliori 24 prospetti provenienti dalle “high school” di Stati Uniti e Canada.

«Ricordo di aver lavorato tanto per arrivare a quello che era un mio grande obiettivo. Ricordo anche quanto la mia famiglia sia stata felice di vedermi lì». Nel 2012, arriva pure il titolo Ncaa, con i Kentucky Wildcats: «Quello è stato uno dei miei anni migliori, sportivamente parlando. Eravamo una grande squadra, ci conoscevamo a memoria».

Quindi la chiamata Nba: al secondo giro del draft, Lamb viene scelto dai Milwaukee Bucks. Nella stagione 2013/14 è a Orlando: «Qui ho avuto l’occasione di vedermela contro il più forte giocatore che io abbia mai incontrato». Parla di lui, sì: «Kobe Bryant».

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