Gesteco, Dell’Agnello ci crede: «Sarà un vantaggio giocare davanti alla nostra gente»

“Pirata” non si preoccupa dei due match point falliti e carica l’ambiente in vista della “bella” di mercoledì 21 maggio

Gabriele Foschiatti
Dell’Agnello con Anumba e Redivo con Lambfoto petrussi/pregnolato
Dell’Agnello con Anumba e Redivo con Lambfoto petrussi/pregnolato

Mercoledì 21 sarà gara-5, l’ultima occasione per la Gesteco Cividale di conquistare la prima semifinale play-off della sua giovane storia. Tra i trascinatori, emotivi prima ancora che tecnici, dei gialloblù Giacomo Dell’Agnello indossa i galloni di generale. Dieci punti e sei rimbalzi di media nella serie contro Forlì per il “Pirata”, attaccato con ferocia dal pubblico nelle due gare alla Unieuro Arena – al secolo PalaGalassi. Il 77 in gara-4 ha vissuto una gara sottotono, benzina per il fuoco che alimenta gladiatori come lui, pronto a riscattarsi quando più conta. È stato lui a farci da guida alla vigilia del match decisivo.

Cè un po’ di apprensione per non aver capitalizzato i due match point?

«No, perché questi sono i playoff. Negli anni me ne sono capitati di ogni tipo, anche di iniziare 0-2 e poi vincere. Secondo me ogni gara è come un “tempino” di una partita più lunga; noi abbiamo chiuso in parità i primi 4 tempi e ci dobbiamo giocare l’ultimo. Mai come quest’anno poi il fattore campo è stato determinante, ad oggi siamo tutti nella stessa situazione: partiti 2-0, arrivati 2-2. Non farei una tragedia di queste due sconfitte, ecco».

Il fattore campo sinora ha deciso 14 gare su 15. Se lo aspettava alla vigilia?

«Avrei detto che sarebbe stato importante, specie quest’anno che il livello è molto alto, le serie sono equilibrate e i campi sono tutti molto caldi. Forse però non mi aspettavo si rivelasse così decisivo».

Sono state gare molto rirate. Nel finale ha pesato il carico fisico?

«Non penso sia una questione fisica, credo che nella percezione della stanchezza comandi la testa. Infortuni e sforzo fisico valgono per tutti, a questo livello tutte le squadre hanno qualche acciacco. Sono i play-off: o cambi lavoro o stringi i denti e vai oltre».

Il ko di Lamb però...

«Ha inciso tantissimo, ovviamente gli stranieri, specie in A2, sono di capitale importanza per ogni squadra. Doron è uno dei nostri migliori giocatori e in gara-4 aveva iniziato forte, come spesso fa lui; averlo perso ha cambiato tutto. Forlì ci ha visto con Lucio che non è Lucio – anche perché lui è un vincente, uno che aspetta i playoff come pochi; sono sicuro che in gara 5 ci darà una grande mano – e ora probabilmente senza Doron. Gli infortuni fanno parte del gioco, ma pesano tanto. Non siamo fluidi, non abbiamo troppi punti nelle mani, ma credo che valga per tutti, sarebbe lo stesso se togliessero Harper e Perkovic a Forlì».

Quale pensa possa essere la chiave di gara 5?

«La difesa. Dobbiamo essere fisici, intensi. Voglia e applicazioni vengono prima delle percentuali».

Quanto conterà giocare la “bella” in casa?

«Tanto, sono sincero. I nostri tifosi devono sapere che siamo in difficoltà, perché Lucio non sta bene e Doron potrebbe non esserci. Fisicamente non stiamo al top, ci serve il loro aiuto: sarà determinante, come lo è sempre stato». —

 

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