Gattuso carica l’Italia: «Un clima difficile, ma ora solo il Mondiale conta. Kean deve dare di più»
Il ct azzurro chiude il gruppo nel bunker di Coverciano: sabato la sfida in Estonia, martedì a Udine contro Israele. «Cambieremo qualcosa, ma l’obiettivo è uno solo: vincere»

Bisogna andare al Mondiale, tutto il resto non conta per la nazionale italiana. Rino Gattuso cerca di chiudere nel bunker di Coverciano i suoi ragazzi per pensare solo al campo. Ci sono altre due partite da vincere sabato sera in trasferta contro l’Estonia e poi martedì prossimo allo Stadio Friuli di Udine contro Israele. Per farlo il ct potrebbe proporre qualche novità a livello tattico anche se l’idea resta quella di insistere sulla coppia d’attacco composta da Retegui e Kean al quale Ringhio ha mandato una stilettata. «Quando una cosa funziona sarebbe folle cambiarla anche se vedremo cosa diranno gli allenamenti, di sicuro Kean dopo essere andato l’anno scorso in doppia cifra deve dare ora qualcosa in più e gliel’ho detto».
Andare al Mondiale è più di una missione: dopo aver esordito da commissario tecnico della Nazionale a settembre battendo 5-0 l’Estonia a Bergamo e 5-4 Israele sul neutro di Debrecen Gattuso non può fermarsi. Il primo obiettivo è quello di blindare il secondo posto poi eventualmente sperare in un mezzo passo falso della Norvegia con la quale giocarsi il primo posto nello scontro diretto di novembre. «Rispetto alle prime due gare – sottolinea il ct – ci sono cose positive ma anche molte da correggere, non siamo stati bravissimi, penso alla partita con Israele e a come l’abbiamo riaperta noi, anche se per fortuna qualcuno da lassù ci ha voluto bene. Non è una questione di moduli, ai ragazzi chiederò di annusare il pericolo perché le partite vanno chiuse e portate in fondo con criterio». Poi ha aggiunto che tra le due partite qualcosa cambierà e non si tratterà solo di uomini: «Giocheremo la prima in un modo e la seconda in un altro, le scelte sono state fatte in base a questo».
Tra i 27 convocati spiccano alcuni ritorni come quelli di Cristante e Spinazzola a proposito del quale ha detto: «L’ho chiamato dopo l’infortunio di Politano e si è reso subito disponibile con entusiasmo, non è facile a 32 anni, ci sono passato pure io da calciatore. Arriva con tanta voglia e passione, l’ho apprezzato molto». Manca invece ancora Chiesa: «Con Federico ci sentiamo spesso e sa ciò che penso di lui, però bisogna anche rispettare quello che dice il giocatore: lui ancora non si sente al 100% e deve risolvere delle problematiche». Quanto ai debuttanti fra i quali il bolognese Cambiaghi e il fiorentino Nicolussi Caviglia ha spiegato: «Il primo somiglia a Politano, sa fare bene entrambe le fasi. Il secondo può garantire equilibrio e qualità, sono curioso di vederlo». Potrebbero diventare convocabili anche Tressoldi e Ahanor seguiti recentemente nella sfida Champions fra Atalanta e Brugge: «Li ho visti bene, ci stiamo lavorando, vedremo se potremo fare qualcosa».
Poi conclude non nascondendo di invidiare l’amico Cannavaro con il quale ha condiviso la vittoria a Berlino 2006 che da neo ct dell’Uzbekistan è già qualificato al Mondiale del 2026: «Certo che l’ho chiamato, gli ho detto che fortuna che hai avuto, ti profumi, ti metti il gel e sei già al Mondiale, invece e io sono qui in trincea – ha ammiccato Gattuso usando un termine più colorito e strappando risate nell’affollata Aula Magna di Coverciano –. Adesso pensiamo all’Estonia, ci sarà da battagliare, non esistono più partite facili e rispetto a quella giocata un mese fa sarà tutto diverso».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








