Apu, in Serie A i regali sono vietati: ma la reazione di Reggio Emilia fa ben sperare
Udine ha sbagliato l’approccio all’esordio. Passaggi a vuoto così al piano di sopra si pagano caro

Un’Apu all’altezza della situazione per tre quarti non è bastata per centrare una storica vittoria all’esordio in serie A.
Niente che già non si sapesse, forfait di Hickey a parte. Dopo aver trascorso un’intera estate a discutere delle difficoltà del salto di categoria, ecco che si sbatte il muso contro la realtà: nella massima categoria dei canestri se regali un quarto agli avversari diventa molto complicata farla franca.
Impatto
La prima di campionato è sempre una gara in grado di regalare risultati a sorpresa, chiedere all’Olimpia Milano (sconfitta in casa da Tortona) per credere. Al Palabigi di Reggio Emilia si è vista subito la differenza di connessione al match: padroni di casa subito sulle frequenze giuste, essendo abituati a giocare in serie A (e avendo anche giocato due gare di preliminari Champions League a settembre), Udine visibilmente in difficoltà su un pianeta del tutto nuovo. Peccato, perché il -13 dei primi 10’ hanno resto difficilissimo il prosieguo di una gara già in salita per l’assenza di una pedina chiave come Hickey.
Reazione
Dopo un primo quarto simile era concreto il rischio di prendere un’imbarcata memorabile, chiedere a Cantù (-40 a Trento) per credere. Il modo in cui l’Apu ha saputo reagire, riaprendo completamente il match nel secondo tempo, fa ben sperare per il prosieguo del campionato. Non è un aspetto secondario, perché un conto è iniziare a preparare la prossima partita (contro la squadra campione d’Italia, oltre tutto) dopo una resa onorevole, in cui hai dimostrato che in serie A ci puoi stare, un altro è farlo dopo aver subito un’umiliazione. L’autostima, in gruppo in costruzione, è sempre importante.
Defezioni
L’Apu può fare molto meglio di domenica a Reggio Emilia, e non solo iniziando a giocare la sua pallacanestro sin dall’inizio. Deve giocare al completo, e non ci riferiamo soltanto all’assenza pesantissima del faro Hickey. Lo stesso Vertemati, dopo la partita, ha parlato di «Un paio di prestazioni sotto al livello che ci aspettiamo». Non ha fatto nomi, ma è palese che a steccare l’esordio in bianconero sono stati Dawkins e Bendzius, due giocatori da quintetto base. Nessun dramma, ci sono altre 29 partite per rimediare a una prestazione deludente, ma a conti fatti è stata un’Apu con molti cavalli in meno nel motore. Aspettiamo di vederla a pieno regime per capirne appieno il reale valore.
Note liete
Detto di chi ha stonato, è giusto anche sottolineare chi ha saputo interpretare bene lo spartito. Su tutti Dj Brewton, top scorer dell’intera partita e molto convincente per talento e personalità. Nell’infausto primo quarto bianconero è stato l’unico a tenere la barra dritta, ed è rimasto lucido nonostante 33’ in campo con uno squarcio di partita a portare palla per far rifiatare Calzavara. A proposito di quest’ultimo, il suo battesimo del fuoco è stato incoraggiante. Non sono mancate le inevitabili ingenuità (è un debuttante in A), ma ha fatto vedere buone cose. Non era affatto semplice sostituire Hickey, diamogli tutto il tempo che serve.
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