Forza e grinta, signori ecco Stipe Perica

INVIATO A GENOVA. I paragoni (scomodi) con Dzeko o Boksic lasciamoli perdere.
Stipe Perica è un ragazzo di quasi vent’anni (li compirà il prossimo 7 luglio) che ieri ha fatto la sua prima gara in serie A da titolare (l’esordio risale al 1° marzo a Cesena). Dopo due minuti ha fatto vedere di cosa è capace: duello di forza e velocità vinto con De Maio e piatto destro non pulito respinto da Lamanna. Poteva essere l’episodio che avrebbe fatto girare la partita a favore dell’Udinese. Alla fine, resta comunque una prestazione ricca di forza e personalità in un ambiente caldo che non ha condizionato il perticone di Zara. Nel dopo partita Perica prima passa davanti alle telecamere di Udinese Channel limitandosi a un paio di frasi di circostanza («sono contento per la mia prima partita da titolare, ringrazio il mister della fiducia che mi ha dato, spero di averla in qualche modo ripagata»), poi, con la gentile collaborazione di Bubnjic in versione traduttore, scende più nei particolari della sua gara.
Si parte, ovviamente dall’occasione fallita dopo due giri di lancette: «Direi che in quella circostanza è stato bravo il portiere. Thereau? Non mi sono accorto che era in mezzo all’area meglio piazzato, se l’avessi visto gli avrei sicuramente passato la palla».
La sua esecuzione non è stata limpida, ma il modo in cui è andato via a De Maio ha colpito.
«Io mi trovo bene contro questi tipi di difensore - spiega il ragazzo croato -, non ho paura dei contrasti. Lui è uno che gioca duro, ma io non mi tiro indietro». Adesso che ha assaggiato il calcio italiano può fare un confronto con quello olandese.
«Qui si pensa prima a difendere e poi ad attaccare. Io ero abituato a un calcio molto più aperto, con continui ribaltamenti di fronte».
Adesso che ha rotto il ghiaccio spera di avere altre occasioni. Intanto ringrazia Stramaccioni con il quale si è abbracciato al momento della sostituzione e poi aggiunge: «Il mio obiettivo da qui alla fine del campionato è fare più esperienza possibile».
Anche imparando qualche trucco del mestiere dai suoi compagni di reparto Di Natale, Thereau e Geijo. «Con Cyril parlo molto, anche Totò mi dà dei consigli. Da giocatori così c’è solo da imparare e io mi auguro di farlo in fretta». Per quello che si è visto ieri è già sulla strada giusta.
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