Esculapio, la regata dai due volti

Dal Friuli all’Istria: prima il vento leggero, poi a velocità sostenuta verso Pirano
È prossima al trentennale la regata di Esculapio, l’evento nato per avvicinare gli appassionati di vela del mondo della salute allo sport del mare, e divenuto negli anni un appuntamento imprescindibile per tanti regatanti.


La sua attrattività deriva dalla formula che ne ha consolidato il successo: due giornate d’altura in mare, e la traversata dell’Alto Adriatico, per raggiungere, dalle coste della riviera friulana, il faro di Pirano, con pernottamento a Portorose, sempre in Slovenia.


Inoltre, si tratta della prima occasione che gli appassionati dello sport eolico hanno per raggiungere le coste istriane, per confrontarsi e sfidarsi con gli amici e gli avversari della stagione agonistica in corso.


L’organizzazione del Circolo velico di Aprilia Marittima, che è presieduto da Marco Da Re, eleva l’interesse con incontri e convegni che si svolgono in Slovenia, in attesa della seconda prova, su tematiche che riguardano l’attività dei partecipanti.


L’altro motivo d’interesse della regata di Esculapio, sta nel fatto che le due prove, svolgendosi in due diverse giornate, possono essere caratterizzate da condizioni meteo diametralmente opposte, tali da favorire anche barche ed equipaggi che nella prima prova erano stati meno fortunati.


Anche stavolta, anche se in parte, è stato così. Ovvero, nella prima prova gli equipaggi hanno dovuto sfruttare al meglio il vento leggero. Nella seconda hanno potuto dare sfogo al loro desiderio innato di correre sul mare. I valori in campo, però, sono stati rispettati in entrambe le prove. E quest’anno, a vincere, è stato l’equipaggio slovacco di Paula di Richard Shultz che, sia all’andata sia al ritorno, ha dominato, precedendo il sempre veloce Silvio Cividin, con Marchinenio, del Cvam, e l’altro forte skipper friulano, Vittorio Margherita, con Victor X, di San Giorgio di Nogaro e portacolori del Marina Sant’Andrea.


Una gran regata è stata quella di Sogno Blu, di Dose e Zuccato, della Associazione sportiva nautica: uno scafo molto più piccolo delle barche del podio, che ha concluso al quarto posto, precedendo Tutti X uno di Da Re.


A giocarsi la sesta posizione sono state la slovena Daphne, di Mihelic, e Capriccio, di Bressan, della Compagnia del vento di Pordenone, finiti nell’ordine. Quindi, Doge Ferrigo, di Celesti, Yacht club Lignano, e Albatros, di Giotto, circolo velico Conegliano.


Carlo Morandini


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