Ecco la sterzata della Gsa: tre mosse per dare la svolta

Basket serie A2: difesa al top, niente triple aperte ai rivali, aggressività e ripartenze. In tre gare toste (due vittorie) con Martelossi coach l’Apu ha cambiato registro
Udine 30 Gennaio 2019. Basket A2. GSA Udine-Fortitudo Bologna. © Foto Petrussi -Pregnolato
Udine 30 Gennaio 2019. Basket A2. GSA Udine-Fortitudo Bologna. © Foto Petrussi -Pregnolato

UDINE. “Datemi un Martello”. La vecchia hit di Rita Pavone torna d’attualità in questi giorni in casa Apu Gsa, dato che l’avvento di coach Martelossi ha tolto il freno a mano a una squadra dalle prestazioni alterne per tutto il girone d’andata e anche in avvio di girone di ritorno.

Sconfitta all’esordio sul campo della Poderosa Montegranaro, ma con partita gagliarda, vittoria da urlo contro la prima della classe Fortitudo, primo colpo esterno del 2019 in quel di Ravenna.

Tutto in otto giorni, e senza poter contare su Marshawn Powell. La squadra sembra esserci sbloccata soprattutto sul piano mentale, perché è chiaro che in un lasso di tempo così breve, “Martello” non ha ancora avuto modo di applicare le proprie idee di basket.

DIFESA AL TOP

L’analisi delle cifre del match disputato in terra romagnola parte dalla difesa. Per la seconda volta in questa stagione, la Gsa ha subito meno di 70 punti in trasferta: era accaduto soltanto a Piacenza, sponda Assigeco, esattamente un girone fa. Per la cronaca, è la seconda volta che l’OraSì Ravenna non supera i 70 punti in casa, prima della Gsa solo Montegranaro (miglior difesa del torneo) era riuscita a limitare così bene Smith e soci.

Un dato che fa il paio con quello di mercoledì scorso, quando i bianconeri hanno contenuto sotto quota 70 la Fortitudo, squadra propensa a farne 80 e passa.

aggressivita’ e ripartenze

Un’altra cifra importante da sottolineare è quella relativa ai punti realizzati da palle perse degli avversari: 17 contro i 9 di Ravenna. È lo specchio fedele dell’aggressività difensiva Gsa (eccellente, in tal senso, la prestazione di “Lollo” Penna), che già contro la “Effe” aveva timbrato un eloquente 15-5 a proprio favore alla voce “punti da palle perse”.

Aggredire e ripartire in velocità: il piano sta funzionando alla perfezione. A Ravenna, inoltre, la Gsa ha dominato a rimbalzo offensivo, procurandosi una marea di secondi tiri: 14, per la precisione, contro i miseri 5 dei ravennati. Da qui è scaturito un prezioso 11-7 di parziale: 4 punti più degli avversari, esattamente come lo scarto finale.

NON CONCEDERE TRIPLE APERTE

L’ultimo dato su cui focalizziamo la nostra attenzione riguarda la percentuale al tiro da tre punti concessa agli avversari, perché anche in questo caso c’è continuità con la partita giocata mercoledì scorso. Non sarebbe corretto parlare solo di serata storta dei tiratori avversari: laddove finiscono demeriti degli altri iniziano i meriti udinesi, specie se si concedono agli specialisti rivali pochi tiri aperti.

Dopo aver limitato la Fortitudo a un deficitario 22% a fronte di una media stagionale del 40% da oltre l’arco, ecco il 17% concesso a Ravenna, che prima di domenica aveva il 31% nelle triple. Il folletto Adam Smith ha “sparato” a salve (14%), idem i suoi compagni, e in questo modo Udine ha sopperito a percentuali peggiori nel tiro da vicino a canestro.

È questo un aspetto del gioco in cui si può migliorare, e siamo certi che l’imminente rientro di Marshawn Powell contribuirà a far aumentare la pericolosità dei bianconeri nel gioco interno. —


 

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