È stato Beto a dire no alla Premier League, ora all’Udinese servono i suoi gol
Il portoghese ha rifiutato in extremis l’Everton: con le grandi per lui cinque reti sulle 18 segnate in campionato

UDINE. Le domande su Beto si rincorrono da un po’ di tempo. Proviamo a sintetizzarle. La prima: perché da quando è arrivato in Italia è migliorato poco e niente dal punto di vista tecnico? La seconda: siamo sicuri che in prospettiva possa diventare un giocatore da top club? La terza: l’Everton davvero offriva 25 milioni per acquistarlo?
Partiamo dall’ultimo quesito. Sì, l’offerta era concreta, ha avuto un solo difetto: è arrivata davvero nelle ultime ore di calcio mercato. Gino Pozzo, considerando la cifra (25 milioni) era anche disposto a dire di sì, anzi pare avesse proprio accettato l’offerta mandando in Friuli dal Watford Manaj, peraltro al momento inutilizzabile perché infortunato (anche in questo caso, vedrete, se ne riparlerà in estate). A far saltare l’affare sarebbe stato lo stesso giocatore non disposto a decidere il suo destino in tre ore (questa la frase riferita da persone molto vicine a lui).
In quell’ultimo giorno di mercato Beto ha trascorso tre ore in un locale di Udine in compagnia dei suoi procuratori che pare abbiano provato a convincerlo. Niente da fare. Discorso rimandato a questa estate. Un ragionamento onesto e apprezzabile il suo: l’aumento di ingaggio era sensibile, ma Beto, evidentemente, non ragiona solo con il registratore di cassa.
Quanto varrà il cartellino di Beto a luglio? Premesso che sulla futura rivendita l’Udinese dovrà girare una percentuale alla Portimonense, visto il percorso che il numero 9 bianconero sta facendo non è detto che il prezzo aumenti. In un anno e mezzo si sono visti pochi progressi dal punto di vista tecnico (lo stop, fondamentale del gioco del calcio) è decisamente il suo tallone d’Achille e anche fisicamente il ragazzo non sembra quello della prima annata.
Le “sparate” esibite lo scorso anno con la Lazio all’Olimpico e il Cagliari al Friuli non hanno avuto seguito. Colpa dell’infortunio a Venezia dello scorso 10 aprile che lo ha tenuto fuori per lungo tempo impedendogli di svolgere la preparazione estiva assieme ai compagni? Sono tutti punti interrogativi che non hanno una risposta chiara.
Certo, i suoi numeri non sono così malvagi. Undici gol alla prima stagione in Italia sono un bell’attestato, oggi siamo a quota sette, in perfetta linea per arrivare alla doppia cifra. Dei diciotto bersagli raccolti in serie A sono cinque quelli arrivati con le squadre che precedono l’Udinese in classifica e tra le vittime all’appello manca l’Inter cui domani sera i bianconeri faranno visita.
Beto, infatti, ha segnato una doppietta alla Lazio in occasione del pirotecnico 4-4 dello scorso campionato, due all’Atalanta (uno all’andata e uno al ritorno nella passata stagione) e uno al Milan nell’1-1 al Friuli sempre un anno fa. Nel campionato attuale zero gol con le grandi.
È arrivato il momento di spezzare questo incantesimo. Per aiutare l’Udinese a fare punti e per alzare le quotazioni del suo cartellino. In Premier lo tengono d’occhio. —
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