Di Natale rivela perchè "scansava" sempre il Napoli: "Non si segna a un fratello"

UDINE. «Fare gol a Napoli era come segnare a mio fratello, per questo era meglio evitare». La confessione di Totò conferma l’atroce sospetto che ha tormentato i tifosi friulani per anni: Di Natale ha “scansato” deliberatamente gran parte delle trasferte allo stadio San Paolo (tra l’altro tutte le ultime quattro di fila), per poi cercare di farsi perdonare sotto l’arco dei Rizzi, dove il bomber dei bomber ha “fischiato” addirittura due triplette di fila, nel 2010, al Napoli.
La verità Di Natale l’ha sdoganata ieri, intervenendo a Radio Crc, emittente che segue le gesta della squadra partenopea e che l’ha ospitato per ascoltarlo sul campionato, sul club azzurro, sulla sua carriera.
Il suo mondo. «Quando vedo giocare la serie A mi interessano soprattutto l’Empoli, il Napoli e l’Udinese che sono le mie squadre del cuore», ha confidato l’ex numero 10 bianconero che ora vive proprio in Toscana, a Empoli, la città della moglie Ilenia.
«Sono napoletano e amo Napoli, ma se non ho mai giocato là è perché quella maglietta per me era troppo pesante e avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto, ma sono un grande tifoso del Napoli», ha aggiunto Di Natale che nell’Udinese ha realizzato 191 dei 209 gol in serie A, bottino che lo inserisce al sesto posto dei cannonieri di tutti i tempi davanti a Roberto Baggio. «Rimpianti? Nessuno. Grazie all’Udinese ho disputato un Mondiale e due Europei, ho giocato la Champions e non credo che potessi chiedere di più. Forse in un’altra squadra avrei potuto vincere di più, ma ho scelto Udine anche perché la mia famiglia stava bene».
Flashback. Poi, interrogato dal conduttore della trasmissione “Si gonfia la rete”, il vocalist delle telecronache partenopee Raffaele Auriemma, Totò ha toccato un argomento sentito da quelle parti che riguarda un altro ex bianconero: «Ho vissuto qualche anno a Udine con Quagliarella – ha raccontato Di Natale – e mi parlava sempre di Napoli ecco perché poi è stato il ragazzo più felice del mondo quando ha indossato quella maglia ed è per questo che meriterebbe di giocare un altro anno in azzurro. Se lo merita: lui e la famiglia che hanno sofferto tanto», ha concluso riferendosi ai cinque anni di minacce a Quagliarella che hanno portato recentemente alla condanna dello stalker.
Giudizi. Infine il Totò pensiero. Sul campionato. «La Juve ha qualcosa in più delle altre se vince da tanti anni di seguito, ma Napoli e Roma stanno lavorando. Sarri? Un grande allenatore ed è bellissimo veder giocare il Napoli». Sulla Nazionale: «Insigne è cresciuto sta dimostrando di essere un grande giocatore, se Ventura gli darà la possibilità, farà bene anche in Nazionale».
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