Di Natale dalla A alla Z caffé, pallone e Toscana

Il campione sta facendo importanti investimenti in campo immobiliare Sempre disponibile alle iniziative benefiche, gli orologi la sua grande passione
Di Massimo Meroi
Udine, 17 maggio 2014..Serie A 2013/2014. 38^ giornata..Stadio Friuli.Udinese vs Sampdoria..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine, 17 maggio 2014..Serie A 2013/2014. 38^ giornata..Stadio Friuli.Udinese vs Sampdoria..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Totò Di Natale raccontato attraverso l’alfabeto. Ventuno lettere per cercare di conoscere meglio il capitano dell’Udinese più fuori che dentro il campo di gioco.

A come Aereo. É il suo incubo. Un problema mica da poco per il lavoro che fa. Ogni trasferta sono due voli (andate e ritorno) sui quali salire. Totò si accomoda sempre in prima fila, sulla destra vicino al finestrino. Frequente, turbolenze permettendo, una visita nella cabina del pilota per stemperare la tensione.

B come Baggio. Superato il muro delle 200 reti in serie A, il prossimo obiettivo sono i 205 di Roberto Baggio uno dei più grandi numeri 10 della storia del calcio italiano. Totò quand’era bambino, dopo Maradona, aveva nel Divin Codino il suo calciatore preferito.

C come Caffè. Oltre a produrlo ne è un grandissimo consumatore. Ne beve addirittura una decina al giorno, tre al mattino a colazione, gli altri lungo il resto della giornata dopo i pasti. Rigorosamente ristretti e rigorosamente senza zucchero.

D come Donatello. La società giovanile udinese, presieduta dall’amico Simone Ronco, è un orgoglio di Totò. «Il mio obiettivo – ha detto – è quello di riuscire a portare un friulano a indossare la maglia dell’Udinese in serie A».

E come Empoli. Lì tutto è cominciato. L’incontro con la donna della sua vita, il primo impatto con il calcio professionistico, gli affetti. A giugno, per la finale play-off valida per la promozione in serie A, Totò era in tribuna a tifare Empoli.

F come Figli. Filippo e Diletta sono i “gol” più belli della vita di Totò, papà sempre presente e tenero che non nasconde di viziare a volte anche un po’ troppo i suoi “cuccioli”.

G Generosità. Dovesse accettare tutte le richieste che gli arrivano, dovrebbe smettere di giocare. Totò non si tira mai indietro quando si tratta di partecipare a iniziative di beneficienza. L’ultima a Empoli in memoria di due ragazzi della Primavera della Juve morti a Vinovo. E lo scorso maggio a una serata del’Andos acquistò la maglietta di Platini pagandola 5 mila euro.

H come Honsell. Totò è stato ospite più volte del sindaco che nel 2007 gli consegnò il sigillo della città di Udine e recentemente, in occasione del 200º gol in A, lo ha premiato con un “encomio solenne”.

Investimenti. Il campo immobiliare è quello preferito da Di Natale. Totò ha comprato casa a Udine, a Empoli (dove ha anche in affitto numerosi appartamenti), a Camaiore (tra Viareggio e Forte dei Marmi) e in Sardegna. Gli ultimi investimenti nell’agriturismo con alcune aziende in Toscana.

L come Lavoro. Totò Caffe, la scuola calcio del Donatello, investimenti immobiliari citati sopra. Se non continuerà a districarsi nel mondo del calcio in altri ruoli (gli piacerebbe fare l’allenatore delle giovanili) Totò non resterà comunque senza lavoro. E poi il senso degli affari non gli manca.

M come Moglie. Ilenia l’ha incontrata a Empoli. Lei non sapeva nemmeno facesse il calciatore e il calcio era un mondo a lei sconosciuto. Ha continuato a rimanerne fuori in maniera discreta. Fatta eccezione per le esultanze in tribuna a ogni gol del marito.

N come Napoli. É la città nella quale è nato ed è orgoglioso delle sue origini. Proprio il carattere temprato a Pomigliano d’Arco gli ha permesso di diventare Totò Di Natale.

O come Orologi. É un grande appassionato. Lo sa anche il patron Pozzo che in occasione del suo 100º gol con la maglia dell’Udinese gli regalò un orologio particolarmente costoso. La cifra? Diciamo che gli zeri erano parecchi.

P come Papà. Nel 2014 Totò ha perso suo padre Salvatore da tempo colpito da una grave malattia. Totò l’ha voluto ricordare andando in campo cinque giorni dopo contro il Cesena.

Q come Qatar. Dall’Oriente continuano a suonare le sirene di mercato per il capitano. Per una stagione lo ricoprirebbero d’oro sia in Qatar che a Dubai dove Totò ha trascorso le vacanze natalizie.

R come Rovesciata. In bianconero ha fatto gol in tutti i modi. Gli manca solo l’esecuzione in rovesciata riuscitagli con la maglia dell’Empoli in una sfida con la Sampdoria.

S come Stadio. Il nuovo Friuli che sta sorgendo è una delle motivazioni che potrebbero spingere Di Natale a prolungare il contratto fino al 2016.

T come Tatuaggi. Ne ha quattro. Sulla schiena ha impresse le iniziali dei componenti della sua famiglia: A, I, F e D. Sull’avambraccio sinistro il volto di Maradona e la scritta “tutto il resto è noi” in omaggio a Califano, su quello destro la scritta “King of gol”.

U come Udinese. La squadra della sua carriera. Un napoletano atipico trapiantato nel Nord-Est dove con il passare del tempo si è sempre più sentito a casa sua.

V come Vittorie . Tutte quelle alle quali, probabilmente ha rinunciato pur di rimanere a Udine, una scelta della quale Totò, anche in una recente intervista a Marca, ha detto di non essersi pentito.

Z come Zico. Il Galinho è sempre stato considerato il miglior calciatore della storia bianconera. Adesso numeri, alla mano, Totò può dire di averlo scalzato. Il dibattito è aperto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto