Delneri pensa positivo «L’adrenalina cresce la squadra ha voglia»

UDINE. Archivia il “caso Danilo” e chiama tutto l’ambiente a voltare pagina e a pensare esclusivamente alla partita con il Cagliari. Gigi Delneri indossa i panni del papà comprensivo e chiede alla sua “famiglia” di pensare esclusivamente a fare al meglio il suo dovere nell’impegno che attende oggi l’Udinese in Sardegna. Stare qui a discutere su quello che è accaduto e giudicare se la società abbia o meno preso le decisioni giuste serve a poco. È stata intrapresa una strada, ci si augura sia quella giusta.
Delneri, che avversario vi troverete di fronte?
«Il Cagliari ha vinto una gara importante a Milano contro l’Inter, ma sa soprattutto sfruttare il fattore campo. Sarà una partita maschia sulla falsariga di quelle di Palermo e Genova».
La squadra di Rastelli ha la difesa più battuta del campionato?
«Però hanno anche segnato molto, e gran parte di gol li hanno subiti in alcune gare con squadre di livello. Concedono qualcosa ma in avanti hanno giocatori di qualità. Avranno anche parecchie assenze ma la rosa è numerosa e presenteranno una formazione composta da giocatori che hanno conoscenze importanti del nostro campionato».
Con il Napoli si è vista l’Udinese meno bella della sua gestione?
«Nel secondo tempo forse sì, ma il giudizio deve essere legato anche al valore della squadra che hai di fronte. Abbiamo perso con Juve e Napoli, due squadre che partecipano alla Champions e restando comunque in partita fino alla fine».
Si chiude una settimana un po’ particolare con il “caso Danilo” che ha tenuto banco. Proviamo a mettere un punto?
«Abbiamo fatto parlare di noi dalla Cina al Giappone, dall’Europa al Sudamerica. Dispiace che si abbia di noi questa visione, ma un litigio capita in tutte le migliori famiglie. Basterebbe fare allenamenti a porte chiuse e nessuno verrebbe a sapere niente. Togliere la fascia al ragazzo mi sarebbe sembrata una punizione esagerata. Dal di dentro vedo i ragazzi motivati e concentrati e vogliosi di mettere in campo le loro qualità».
Quando arriverà il momento per vedere l’Udinese con l’attacco pesante, quello con Thereau, Perica e Zapata in campo dal primo minuto?
«Per farlo devono saper occupare meglio il campo e avere movimenti distinti. Noi non giochiamo a pallone, ma corriamo dietro alla palla. Un giocatore tocca la palla in media 2 minuti a partita, Maradona tre, Causio due e mezzo e Osti 10 secondi».
L’Udinese “storicamente” soffre i trequartisti. Come controllerete Farias?
«Il passato mi interessa poco, anzi niente. Ci sono modi diversi di marcare. L’importante è che la palla non arrivi in determinate zone del campo. Detto questo Farias è un giocatore che ha passo».
Nei 23 convocati non c’è Kone. Scelta tecnica?
«Sì, mi sembra inutile portare via qualcuno per farlo stare in tribuna».
Peñaranda come si è comportato in questa settimana?
«Bene, se è convocato significa che può tornare utile».
Inizia una serie di gare sulla carta più abbordabili. Metterebbe la firma per fare otto punti nelle prossime cinque partite?
«Io firmo solo per 15 punti. SI parte sempre per vincere, poi dipende anche dagli avversari. L’adrenalina sta salendo e vedo i ragazzi con la voglia di far bene».
Chi sostituirà Felipe?
«Ci sono due soluzioni: Samir e Adnan. Dipenderà da che tipo di partita vogliamo fare. E comunque ricordiamoci che in questo gruppo nessuno è insostituibile. Nessuno».
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