Della Valentina, Pieri e Cernich entrano nella “Hall of fame”

PORDENONE. Le finali nazionali under 18 di Pordenone sono l’occasione per inserire nella “Hall of fame” regionale del basket di tre nuovi personaggi, che saranno premiati durante la finale di domani...

PORDENONE. Le finali nazionali under 18 di Pordenone sono l’occasione per inserire nella “Hall of fame” regionale del basket di tre nuovi personaggi, che saranno premiati durante la finale di domani al Palacrisafulli. Si tratta del sacilese Amedeo Della Valentina per la categoria dirigenti, di Gianfranco Pieri in quella atleti e di Ezio Cernich per gli allenatori. Nella “Hall” regionale sono già stati inseriti come allenatori Cesare Rubini e Tonino Zorzi, come giocatori Paolo Vittori e Giacomo Galanda, nella sezione arbitri Giorgio Gorlato e in quella femminile Nidia Pausich.

Se a Pordenone dalla palla al cesto si è passati al basket lo si deve a Della Valentina (che sarà presente domani). Il boom cestistico in città è nato grazie a lui. Ha preso in mano la Pallacanestro Pordenone nella stagione ’75-’76 con la squadra appena promossa in serie B, diventandone presidente e sponsor con il marchio Postalmobili. L’annata successiva ha centrato la storica promozione in A2 ed è rimasto alla guida del club sino alla stagione ’81-’82, quella della retrocessione in serie B. Alla fine degli anni 80 è diventato presidente del Sacile basket di serie D, poi promosso in C e che ha sfiorato la promozione in B. Al termine della stagione ’92-’93 ha chiuso la sua lunga e vincente avventura nel mondo del basket.

Paolo Pressacco, allenatore con esperienza anche a Pordenone e componente del comitato che sceglie chi inserire nella “Hall of fame”, spiega le motivazioni che hanno portato alla scelta degli altri due nominativi rispetto ai “concorrenti”: «Gianfranco Pieri è il più grande giocatore che abbiamo avuto in tutta la storia del basket regionale. Eccezionale leader della Ginnastica Triestina (seconda in classifica) in prima serie a 17 anni, poi a Milano una lunga serie di scudetti e la Coppa campioni 1966, capitano delle scarpette rosse e della nazionale (quarta alle Olimpiadi di Roma ’60 e quinta a Tokyo ’64). Ezio Cernich fu il vero artefice del cambiamento nei criteri di reclutamento e costruzione di un settore giovanile moderno e quindi molto più degli altri ebbe grande influsso sullo sviluppo del basket regionale. La sua Libertas fu una straordinaria scuola di giocatori e allenatori, allora all’avanguardia per cura dei particolari tecnici (fondamentali) e atletici (costruzione dell’atleta) in tempi in cui imperava lo spontaneismo».

Sarà poi premiato Dario Buset, un altro degli artefici del boom del basket in città, arrivato due volte dalla serie D sino alla B, prima con la Portus Naonis e poi con gli Amici del basket, e sino alla A2, partendo dalla C, con la femminile targata Fantuzzi. A lui si deve la conquista dell’unico scudetto giovanile della provincia, con il gruppo ragazzi nati nel 1965 alle finali di Frosinone del 1979, gruppo da cui uscirono Cudia e Nobile, poi entrambi giocatori di serie A.(d.d.)

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