Dal Zilio, l’aquila di Gemona che vuole volare come Tamberi

il focus
Ill giovane Simone Dal Zilio, uno degli ultimi talenti friulani del salto in alto, compirà vent’anni tra venti giorni. Agli assoluti Tricolori indoor di Ancona, dove puntava ad occupare un posto sul podio, invece si è fermato all’ottavo posto con 2,04 metri, fallendo tre tentativi a 2,08 metri.
Una misura che per la promessa di Gemona è risultata lontana dal personal best di 2,10 metri e lontanissima dal sontuoso 2,35 con cui il grande Gianmarco Tamberi ha siglato la migliore prestazione mondiale dell’anno che lo proietta tra i protagonisti dei campionati Europei di Torum del fine settimana.
«In compenso – spiega il gemonese che difende i colori dell’Atletica Brugnera-Friulintagli – ho provato la forte emozione di gareggiare sulla stessa pedana di Gimbo, presenza che mi ha dato una carica agonistica incredibile e che purtroppo non è stata sufficiente a farmi decollare come speravo alla vigilia». Cosa sia successo lo spiega lui: «Devo ammettere – confessa – che negli ultimi tempi ho tralasciato un po’ la preparazione invernale con la quale avrei potuto velocizzare la rincorsa negli ultimi tre appoggi in cui sono incappato ancora nello stesso errore». Dal Zilio vale comunque più di 2.04. «Sicuramente sì. Una quota che ho ormai metabolizzato e che ho superato in due occasioni: al 3° meeting Udin jamp Development di Paderno e l’anno scorso a Minsk dove ho indossato la maglia azzurra nell’incontro internazionale under 20 indoor, una chiamata nella nazionale che sognavo da inizio carriera».
Simone, scuola Gemonatletica sotto la guida di Mattia Sinico e Renata Toffolo, da quattro stagioni è allenato dal professor Mario Gasparetto. Con la sua guida nel 2020 si è laureato campione italiano under 20 indoor, volando a 2,07 metri e stracciando il precedente personale di 1,96 metri. Atleta talentuoso e determinato come pochi sin da ragazzino, quando appena undicenne cominciò i primi approcci al campo del copoluogo Pedemontano, Dal Zilio vanta il personal best di 7,30 metri nel lungo che ottenne da cadetto ai campionati italiani di società, specialità che da qualche tempo ha tralasciato per quella dell’alto. «Confesso – spiega – che non ho alcuna intenzione di abbandonare definitivamente il salto in lungo, ma di praticare entrambe le specialità anche se sono consapevole che si tratta di un’accoppiata anomala e difficile da seguire ad alti livelli. Io ci proverò lo stesso anche se dovrò sostenere un faticoso impegno fisico e mentale». Il parere tecnico di Gasparetto: «Sono certo che Simone, che ormai conosco bene, sarà in grado di realizzare grandi margini di miglioramento soprattutto nel salto in alto quando riuscirà a superare senza errori i tre appoggi finali della rincorsa». —
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