Cornacchia world cup 2017 Un’edizione da ricordare

PORDENONE. Qualcosa di unico, di cui si parlerà a lungo. È andata in archivio una delle edizioni del memorial Cornacchia più importanti di sempre, da diversi punti di vista. Il primo guarda la comunicazione. Gli organizzatori puntano a superare il milione di contatti e “like” su Facebook da qui ai prossimi giorni.
Dal punto di vista tecnico la Cornacchia World cup ripropone, a pochi mesi dall’argento olimpionico della nazionale maschile, torna alla ribalta la grande scuola di pallavolo italiana. Non siamo ancora in un’era che spalanchi le porte a una nuova “Generazione di Fenomeni”, ma in un torneo che può essere considerato un campionato mondiale under 19 si può dire che l’Italia sia rinata sottorete. Le 4 squadre finaliste erano tutte italiane: il Monza e il Padova tra i maschi, il Bassano e il Modena in campo femminile. L’organizzatore Tiziano Cornacchia aveva gli occhi lucidi alla fine della grande giornata di lunedì, e non solo per lo smaltimento della tensione agonistica. Anche lui, in fondo, è stato un atleta nelle arti marziali e un tecnico di pallavolo. Cornacchia ha una sola parola da dire: «Meraviglioso». Da qui poi nascono i suoi concetti per spiegare le emozioni di un torneo che non ha pari. «E’ stato dal punto di vista del gioco, secondo me – dice il patron della manifestazione – un torneo di altissimo profilo, ed è stato un grande piacere organizzarlo. Sono convinto che faremo anche meglio. Alla fine abbiamo fratto tanta fatica ad organizzare questo appuntamento. Altrettanta è la soddisfazione».
I tecnici delle due formazioni vincitrici sono raggianti, vincere il Cornacchia non è da tutti. Il Vero Monza porta per la prima volta il trofeo in Lombardia, in una regione il cui movimento pallavolistico è sempre in salute. È pur sempre la terra di Bergamo, il Real della pallavolo, con 7 vittorie in Champions. È pur sempre il territorio in cui perfino Berlusconi credeva nel volley con il Milan. «Siamo soddisfatti del gioco espresso e della vittoria – ha detto il tecnico di Monza - Oreste Vacondio – abbiamo vinto grazie alla nostra organizzazione di gioco. E dirò che i ragazzi scesi in campo a inizio stagione non erano così, forti, sono migliorati nel tempo». Felicissimo anche il coach di Bassano, Mario Martinez, argentino, scopritore dell’attaccante Costagrande e in campo maschile del palleggiatore di Perugia De Cecco, argentino con origini di Pozzuolo del Friuli, regista conosciuto e ammirato anche nella nostra regione. «Noi eravamo sotto nel punteggio, abbiamo avuto la convinzione di non mollare mai. Abbiamo perseverato in battuta e loro sono andati in difficoltà. La rimonta nel quarto set è iniziata lì. Il prossimo anno questo gruppo non ci sarà più. L’organico verrà rinnovato, e ripartiremo ancora dalla B1. Noi facciamo crescere giocatrici, non puntiamo a vincere campionati».
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