Con la “pareggite” e i due punti a vittoria la Zebretta di Surjak arrivò al sesto posto
Nella stagione 1982-’83 le “X” furono venti su trenta: le vittorie sei, le sconfitte quattro

UDINE. Sette “x” nelle prime undici giornate di campionato certificano che l’Udinese di questo primo scorcio di stagione soffre di “pareggite”. Un problema non da poco nell’era dei tre punti. C’è stato un tempo, invece, in cui la divisione della posta valeva molto di più quando per ogni vittoria si assegnavano due punti in classifica.
L’esempio più eclatante è quello dell’Udinese edizione ’82-’83, del Barone Franco Causio e degli stranieri Edinho e Surjak e di mister Enzo Ferrari. La serie A era a sedici squadre quindi le partite erano complessivamente trenta e gli scudetti si vincevano con 42-44 punti. Quella squadra vinse poco, solo sei partite, ma perse ancora meno (quattro volte rispettivamente con Ascoli 3-0, Cesena 1-0, Juventus 4-0 e Sampdoria 0-4). Il Friuli era un piccolo fortino: piccolo, visto che ci vinse solo la Sampdoria di uno scatenato Trevor Francis (tripletta) e perché davanti ai propri tifosi i bianconeri vinsero in casa solo con Ascoli (2-1), Cesena (3-1) e Catanzaro (2-1). Tre vittorie in casa, altrettante in trasferta con la Fiorentina (1-2 con doppietta di Paolino Pulici) Genoa (2-3) e Sampdoria (1-3).
Venti pareggi, dicevamo, di cui ben undici per 0-0. All’inizio di quella stagione Ferrari perse per infortunio Pietro Paolo Virdis e per sostituirlo fu preso Pulici che mise assieme cinque marcature. Suriak si fermò a due colpendo una valangata di traverse su punizione. Solo l’anno successivo, quando arrivò Zico, si scoprì che erano più basse di qualche centimetro. Insomma, tre o quattro pareggi avrebbero potuto trasformarsi in successi.
A proposito di Zico, Franco Dal Cin ha sempre raccontato che, proprio forti di quella solidità che la squadra aveva dimostrato in quella stagione, il club decise di puntare gran parte delle sue risorse su un giocatore dal gol facile che potesse trasformare la gran parte di quei pareggi in vittorie. Non sarebbe andata esattamente così.
Oggi i pareggi hanno un peso specifico decisamente minore, però in un momento così difficile come quello che l’Udinese ha vissuto in questo avvio di stagione, riuscire a perdere poco e con due grandi e mezza (Juve, Fiorentina e Napoli) è comunque un segnale importante. Se poi si piazza qualche colpo come a San Siro tanto meglio.
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