Colantuono ha rescisso con l’Atalanta, ora la firma
UDINE. Stefano Colantuono ha rescisso ieri il contratto con l’Atalanta. Adesso manca solo la firma sotto il contratto che gli ha proposto l’Udinese.
Poi sarà il nuovo allenatore bianconero. Come avevamo anticipato ieri, l’ultimo ostacolo era un accordo in essere tra il club del presidente Antonio Percassi e il tecnico di Roma, un contratto fino al 30 giugno 2017 per un milione netto a stagione che è stato “stracciato” dopo un incontro con il direttore generale atalantino, l’ex dg bianconero Pierpaolo Marino.
Colantuono ha già un accordo verbale con i Pozzo: secondo le prime indiscrezioni, si tratta di un contratto biennale a 800 mila euro più bonus con opzione sul terzo anno.
Insomma, non ci sono più dubbi, manca soltanto l’atto ufficiale. Le voci di altri possibili ostacoli tra il Cola e l’Udinese, ipotesi che alimentavano le improbabili piste che conducevano a Roberto Donadoni e, ancora di più, a Eusebio Di Francesco e che si reggevano sul coinvolgimento dell’ex allenatore dell’Atalanta nell’inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse.
Su questo frangente, la posizione di Colantuono pare ormai defilata. Lo scorso 19 marzo, infatti, il pm Roberto Di Martino ha ascoltato per un’ora e mezza il tecnico tirato in ballo dal capitano della Dea, Cristiano Doni e da Nicola Santoni per il presunto tentativo di illecito in Crotone-Atalanta del 2011.
«Sono tranquillo come prima dell’interrogatorio», disse allora Colantuono accompagnato dai suoi legali che successivamente, dopo un supplemento di indagini con la centro Doni, ad aprile spiegarono che dovrebbe essere chiesta l’archiviazione per il loro assistito, mai espressamente nominato durante le intercettazioni telefoniche. Solo in una chat tra i due Santoni chiedeva del “mister” e del ds Gabriele Zamagna finiti per questo tra gli indagati. Un’ombra ora che sembra lontana. L’Udinese ne è convinta.
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