Chiacig gioca il derby Udine-Cividale in anticipo
Sabato al Carnera primo derby in Supercoppa, l’ex azzurro conosce bene i due allenatori Boniciolli e Pillastrini

La Nazionale, il basket friulano, la sfida fra Boniciolli e Pillastrini. Aggiungere un po’ di “Ghiaccio”, shakerare, ed ecco servito un bell’aperitivo a tutto basket. Il 47enne Roberto Chiagic, per tutti “Ghiaccio”, oggi vive a Siena, ma è ben informato su tutte le vicende della palla a spicchi, comprese quelle della natia Cividale.
La Nazionale ha disputato un ottimo Europeo, resta l’amaro in bocca per il finale. Sensazioni?
«Che amarezza, siamo andati a un passo dal giocarci una medaglia. Siamo stati anche sfortunati, mentre a loro è girato tutto bene, avevano vinto all’overtime anche con la Turchia. Il movimento però ci ha guadagnato. Merito del Poz e dei suoi ragazzi, che meritavano il podio».
Il Poz nelle vesti di Ct è promosso?
«Non voglio dare valutazioni tecniche, guardo alla persona. Pozzecco coinvolge molto la squadra, ho visto gente giocare con voglia, fiducia e tranquillità. Questo è un grande plus e lui è bravo a toccare i tasti giusti, con il suo modo di fare e la sua esuberanza. Ogni giocatore entrato in campo ha messo un tassello».
C’è chi ha tirato in ballo Fontecchio come capro espiatorio per quei liberi sbagliati.
«Assurdo. Se qualcuno si ricorda solo lo 0/2 dalla lunetta, non so che Europeo ha visto. Se siamo arrivati a un passo dalle semifinali gran parte del merito va a Fontecchio».
Parliamo del basket friulano. Domani c’è il derby, Boniciolli contro Pillastrini. Previsioni?
«Ho stima di entrambi, mi hanno allenato alla Virtus Bologna. Ogni tanto mi sento col “Pilla”, che sta facendo benissimo nella “mia” Cividale. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti e due, prevedo un gran bel derby».
Qual è il punto forte di Boniciolli?
«Matteo ha grande esperienza, avendo allenato anche all’estero. È uno che coinvolge molto i giocatori, li sprona. Rispetto a Pillastrini è più estroso».
Il punto forte del “Pilla”?
«Pillastrini è un coach pacato, tranquillo. Sa mantenere il polso fermo durante ogni momento della partita, ha sempre tutto sotto controllo».
Per Udine può essere l’anno buono in ottica promozione?
«La A2 è un campionato difficile. Chi vuole vincerlo deve avere basi solide e l’Apu le ha. Sarà decisivo arrivare in forma ai play-off, come sempre».
Lei è cividalese, le piace il progetto Eagles?
«Sono contento che hanno portato la mia città natale in A2. Il progetto lo apprezzo molto, anche se il bacino d’utenza è limitato si sta valorizzando uno sport entusiasmante come la pallacanestro».
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