Casasola, Rumac e Papo: nell’Italia si parla friulano

udine

Sara Casasola, Alice Papo ed Elisa Rumac sono state convocate in Nazionale per la tappa di Coppa del Mondo di ciclocross, in programma a Tabor, in Repubblica Ceka, nel fine settimana. La chiamata delle tre bikers della DP66 Giant Smp da parte del coordinatore delle formazioni azzurre Davide Cassani, su indicazione del Commissario Tecnico del ciclocross Fausto Scotti conferma il positivo stato di forma delle atlete friulane e inoltre gratifica in maniera evidente l'impegno delle giovani Papo e Rumac, proiettate a seguire le orme della Casasola, quest'ultima ormai affermata anche a livello élite.

Se per la majanese Sara Casasola, già maglia rosa e campionessa d’Italia a livello under 23, la maglia azzurra è già una piacevole abitudine, considerando anche la recente esperienza agli Europei di s’Hertogenbosch, dove si è piazzata tra le prime dieci nella sua categoria, per le sue giovani compagne rappresenta una novità a questi livelli. Sia Papo, sia Rumac sono all’esordio in Coppa del Mondo con la Nazionale. L'udinese Alice Papo è attualmente la maglia bianca del Giro d’Italia di ciclocross, leader della speciale classifica delle juniores, mentre la povolettese Elisa Rumac è salita sul podio del trofeo di San Martino nel bolognese: per tutte le atlete friulane, allieve dell’ex iridato Daniele Pontoni alla DP66 Giant Smp, il lavoro di allenamento e di crescita individuale svolto con il campione di Variano di Basiliano negli ultimi tempi sta dando frutti importanti. Casasola, Papo e Rumac stanno contribuendo al primato della DP66 Giant Smp nella classifica a squadre del Giro d’Italia di ciclocross. Era atteso in Nazionale e, invece, non ci sarà Davide Toneatti. Al di là della soddisfazione per la chiamata delle tre ragazze friulane in Nazionale, resta comunque un pizzico di preoccupazione per lo svolgimento della manifestazione a Tabor, tappa d’esordio della Coppa del Mondo che ha già visto cancellare gli eventi iridati precedenti. La logistica per raggiungere la Repubblica Ceka non è di facile gestione, tra tamponi e obbligo di rimanere all'interno della bolla creata dalla Federciclismo per salvaguardare i propri atleti. Fino all'ultimo, si resterà con il fiato sospeso. —



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