Alla carica con rabbia: l’Udinese a Verona vuole chiudere con un brindisi il girone d’andata
Sabato 4 gennaio, con calcio d’inizio alle 20.45, i bianconeri saranno di scena allo stadio Bentegodi. La rivalità tra le due piazze è sentita, lo confermano i numeri della trasferta sul fronte dei tifosi friulani pronti a raggiungere gli spalti dell’impianto veronese: sono stati staccati 1684 biglietti
Alle spalle c’è il pari-beffa imposto dal Torino in rimonta nell’ultima gara del 2024, davanti la partita di Verona che chiuderà il girone d’andata.
La “posizione Gps” dell’Udinese è fondamentale per capire l’aria che tira in casa bianconera e le motivazioni che dovrebbero – si augurano tutti i tifosi – spingere la squadra di Kosta Runjaic, sabato 4 gennaio (alle 20.45), allo stadio Marcantonio Bentegodi.
Lo scenario
La rivalità tra le due piazze è sentita. Lo confermano i numeri della trasferta sul fronte dei tifosi pronti a raggiungere gli spalti dell’impianto veronese. Sono stati staccati 1684 biglietti, un numero buono per riempire totalmente l’anello superiore del settore ospiti, visto che sono rimasti invenduti soltanto 97.
Resterà chiuso l’anello inferiore, comunque, là dove vengono sistemati i tifosi quando le “spedizioni” avversarie supera quota duemila, là dove in passato si sono viste anche sciarpe bianconere, in occasione delle storiche rincorse europee, per esempio.
Portare comunque quasi mille settecento cuori in trasferta nel primo sabato dell’anno, nel week-end lungo della Befana, è comunque un segnale importante che testimonia l’attaccamento della tifoseria friulana alla maglia bianconera.
Ma non c’è soltanto l’aspetto “irrazionale” da tenere in considerazione, visto che l’Udinese, al di là della già citata beffa subita per mano del Toro (rimonta da un vantaggio di 2-0: consolazione, almeno non è finita come a Venezia con un ko), si ritrova 24 punti in tasca e con una vittoria girerebbe alla fine del girone ascendente a quota 27, un bottino che autorizza a immaginare un ritorno ricco di emozioni, così come non succede da anni da queste parti, dove la salvezza spesso e volentieri è arrivata soltanto nelle ultime battute, se non addirittura sul filo di lana, come lo scorso maggio.
Le scelte
Meglio fare un passo alla volta, si dirà. Meglio incamerare almeno un altro risultato positivo. L’atteggiamento equilibrato non guasta, d’accordo, ma nel calcio paga anche la sfrontatezza, soprattutto quando non si tratta di vincere la “maratona” dello scudetto o le corse di resistenza per arrivare a tutti i costi in Europa, in particolare in Champions League, traguardo a dir poco necessario per molti club tormentati da bilanci in rosso.
L’Udinese invece recita da outsider, ecco perché molti si chiedono il motivo delle frenate di Runjaic davanti alla possibilità di schierare un tridente, o almeno tre giocatori con caratteristiche offensive tutti insieme dal primo minuto.
Keinan Davis non ha ancora recuperato, stasera non sarà a disposizione, ma la presenza di Alexis Sanchez tra i convocati assieme a Thauvin e Lucca, probabili titolari, solleva un interrogativo: prima o dopo saranno tutti e tre nell’undici titolare dell’Udinese? Mister Kosta ha fatto capire che si tratta di una questione di tempo ed equilibri, non di coraggio. Tutta roba per il girone di ritorno.
La novità
Intanto il tecnico tedesco incassa la disponibilità di Oumar Solet, il francese che da tempo si allena in gruppo e che, una volta riaperto il mercato, ha potuto essere tesserato. Il transfer è arrivato (come scriviamo nei dettagli in questa stessa pagina, ndr), ma Runjaic si è nascosto: «Non posso dirvi se giocherà».
L’impressione è che in difesa si vedranno Kristensen, Bijol e Touré davanti a Sava. Per il resto la stessa formazione di partenza vista contro il Toro.
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