Il cambio di passo: nessuno come l’Apu nel girone di ritorno

L’Old Wild West è riuscita a staccare le dirette rivali grazie a un rendimento in crescendo. Sono 18 punti conquistati contro i 10 di Rimini e Cantù

Giuseppe Pisano
Un abbraccio tra i giocatori, foto simbolo dell’Apu attualefotopetrussi
Un abbraccio tra i giocatori, foto simbolo dell’Apu attualefotopetrussi

La fuga dell’Apu Old Wild West è figlia di un grande girone di ritorno. In un campionato formato maratona, con molti infortuni e rendimenti oscillanti, la squadra bianconera è riuscita a staccare le dirette rivali grazie a un rendimento in crescendo.

La classifica

Al termine del girone d’andata Rimini guidava la graduatoria con 30 punti, seguita da Udine e Cantù con 28, Cividale con 26, Urania, Rieti e Verona con 24. Un ritmo notevole, quello imposto dai romagnoli, con il 79% di vittorie e una proiezione finale di 60 punti.

Dopo il giro di boa, però, sono cambiate molte cose: nel girone di ritorno Udine sta viaggiando più veloce di tutte, con 18 punti ottenuti sul 22 disponibili (82% di vittorie), seguita da Fortitudo, Pesaro e Torino (che però ha giocato 12 gare) con 16, Brindisi con 14, Cividale, Urania, Rieti Forlì e Cento con 12. Molto male Rimini e Cantù, che hanno raccolto appena 10 punti (i romagnoli in 10 gare, i brianzoli in 11), perdendo così il contatto con la vetta e vedendosi risucchiate dal un gruppone che comprende squadre partite a rilento come Fortitudo, Pesaro, Forlì e Brindisi.

Continuità

Come abbiamo sottolineato più volte di recente, uno dei meriti della squadra di coach Vertemati è di sapersi rialzare dopo ogni sconfitta. È infatti l’unica compagine che non ha mai perso due volte di fila, e poco importa se non è mai andata oltre a una striscia di quattro vittorie: in un campionato da 38 gare non servono impennate notevoli, serve la continuità di rendimento.

L’Apu parte da un’ottima base, che è la prova di forza dimostrata fra le mura amiche del palasport Carnera: 15 vittore su 16 gare disputate. L’unico scivolone, nel girone di ritorno contro Brindisi, è stato abbondantemente compensato dalle tre vittorie ottenute nelle quattro trasferte affrontate.

Forma fisica

Riuscire ad avere un rendimento costante significa anche avere una buona condizione fisica e non andare incontro a infortuni ricorrenti. Gli unici stop significativi della stagione sono stati finora quelli di Pini e Stefanelli, entrambi costretti a operarsi. Il lavoro svolto in sede di pre-season e quello di mantenimento durante il campionato sta pagando, l’Apu riesce e essere intensa nei 40’ come abbiamo visto con Rieti e Cantù.

Positiva anche la scelta di affidarsi a due americani come Hickey e Johnson, già conosciuti per aver giocato in Italia e integri fisicamente. Quasi tutte le dirette rivali hanno perso per strada un americano per infortunio: citiamo i vari Robinson (Rimini), McGee (Cantù), Gabriel (Fortitudo), Harris (Rieti), Dawson (Forlì) e Ogden (Brindisi). Lo sport è fatto anche di dettagli, e questo non è affatto un dettaglio secondario. 

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