Bjedov analizza le prime uscite dell’Apu: «È mancata un po’ di pazienza»

Bjedov, storico vice di Djordjevic, sul momento no di Udine. «La frenesia è cattiva consigliera. Il derby? Apertissimo»

Giuseppe Pisano
Mekowulu, Ikangi e Spencer
Mekowulu, Ikangi e Spencer

Pazienza e buona salute. Sono questi i fattori che aiuteranno l’Apu Old Wild West a mettere le mani sui primi due punti in serie A e scacciare lo zero in classifica secondo Goran Bjedov. Il tecnico croato, storico braccio destro di Sasha Djordjevic e una carriera sulle panchine di Snaidero, Benetton, Panathinaikos, Bayern, Virtus, Fenerbahce e Nazionale cinese, ha assistito alle due gare casalinghe di Alibegovic e compagni e ci aiuta ad analizzare il momento dei bianconeri.

Bjedov, che impressioni ha ricavato dalle partite dell’Apu contro Virtus e Brescia?

«Udine ha dimostrato in tutte e due le gare di potersela giocare, è rimasta sempre in partita. Non è facile, però, quando non sei al completo. Mi sento di dire che domenica in certi momenti ha avuto troppa foga: squadre come Brescia in situazioni simili ti puniscono subito. La cosa è comprensibile perché stai debuttando in serie A, giochi in casa in un palasport pieno e l’emozione prende il sopravvento. Aggiungo una cosa: se rigiocano dieci volte gli ultimi trenta secondi della partita contro la Virtus, l’Apu vince dieci volte».

Coach Bjedov, friulano d’adozione, scudetto con la Virtus
Coach Bjedov, friulano d’adozione, scudetto con la Virtus

Cosa è mancato finora all’Apu?

«In primis di essere al completo, perché quando c’è qualche assenza bisogna adattare giocatori nelle rotazioni, vedi Brewton da play contro Bologna. In secondo luogo dico che è una questione di dettagli: con la Virtus era praticamente vinta, contro Brescia è mancato un po’ di pazienza e un terzo giocatore oltre a Alibegovic e Hickey a dare opzioni offensive»

Come giudica i nuovi innesti estivi?

«Per dare un giudizio bisognerebbe prima vederli giocare tutti assieme, cosa che non è ancora accaduta. A ogni modo Dawkins è uno che sa giocare a basket, Brewton è molto bravo nell’uno contro uno, Bendzius lo conosciamo bene, è un grande tiratore, ha solo bisogno di qualcuno che gli crei il tiro. Spencer e Mekowulu sono buoni difensori d’area, Calzavara ha dimostrato di valere la categoria».

Il rientro di Hickey le è piaciuto?

«Sì, ha iniziato benissimo, forse a un certo punto si è fatto prendere dalla frenesia per la voglia di strafare. Anche questa, però, è una cosa comprensibile: è stato fuori due settimane, era la sua prima in serie A e voleva dimostrare di essere all’altezza».

Secondo lei Udine si salverà?

«Sì, a giudicare da quello che ho visto. Non è il caso di fare drammi per le sconfitte contro le due finaliste playoff dell’anno scorso, e Reggio Emilia è un campo difficile. Del resto si sapeva che il calendario iniziale era molto difficile. Bisogna avere tempo e pazienza, anche perché ci vuole l’amalgama in una squadra fortemente rinnovata».

Che derby si aspetta domenica a Trieste?

«Difficile fare previsioni. Un derby è sempre un derby, una partita che sfugge ai pronostici. Una cosa è certa, sarà uno spettacolo per la pallacanestro».

Ha destato stupore la vittoria della Vanoli a Bologna dopo essere stata avanti anche di 30 punti. Ritiene che con l’Eurolega formato maxi dovremo abituarsi a vedere certi risultati a sorpresa?

«Sì, vedi anche la vittoria di Tortona a Milano. Col doppio turno infrasettimanale di Eurolega è dura in campionato: la Virtus aveva vinto contro Monaco e a Lione contro Cremona si è ritrovata a corto di energie fisiche ed emotive ». 

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