Basket, tutto pronto per Trapani Udine: il ritorno in Friuli di Lardo

Lo abbiamo raggiunto per parlare del big match di domenica e di altri temi a lui cari

Giuseppe Pisano

Trapani-Udine è la partita di cartello di domenica in serie A2, e oppone due piazze del basket nazionale ben conosciute da Lino Lardo. Il tecnico ligure ha trascorso due stagioni sulla panchina granata dal 2013 al 2015, per poi trasferirsi su quella dell’Apu targata Gsa per un triennio ricco di emozioni. Oggi Lardo, dopo aver concluso l’esperienza da Ct dell’Italbasket femminile, allena la Virtus Eirene Ragusa in serie A1 femminile. Lo abbiamo raggiunto per parlare del big match di domenica e di altri temi a lui cari.

Lardo, come va a Ragusa?

«Bene, alleno un bel gruppo. Abbiamo avuto problemi d’infortuni e malanni vari, ma la squadra ha risposto bene ed ha conquistato la semifinale di Coppa Italia, un grande obiettivo. Ora siamo sesti in campionato e ci giochiamo un piazzamento play-off. Tutto in linea con i traguardi prefissati, sono soddisfatto. E poi da uomo di mare sto veramente bene a Marina di Ragusa».

Domenica c’è Trapani-Udine. Pensieri?

«Sono due piazze che rievocano molti bei ricordi. A Trapani ho vissuto i primi anni della gestione Basciano, appena salita in A2. Un’esperienza interessante. Poi arrivò il trasferimento a Udine per un triennio gratificante: la promozione in A2, i play-off, le vittorie nei derby con Trieste. Penso di aver lasciato qualcosa in Friuli e sono orgoglioso di aver contribuito ad avviare questo progetto dell’Apu».

Le piace l’Apu di Vertemati?

«Sì, la seguo spesso. La trovo equilibrata, gioca un bel basket sia in attacco che in difesa. Si vede la mano di un ottimo coach».

Può essere la volta buona per la promozione in A?

«Toccando ferro, Udine ha una squadra vera e mi dà la sensazione di essere pronta. Ha un roster completo, ora rinforzato da un innesto importante, che dimostra ulteriormente le intenzioni della società. Vedendo le altre, dico che Udine è fra quelle che gioca meglio ed è ben allestita».

Lei da playmaker sfidò spesso Gracis, ora direttore sportivo a Udine.

«Lo reputo l’uomo giusto al posto giusto. Ha doti umane riconosciute da tutti e grandissima esperienza, da giocatore prima e da dirigente poi».

Ha visto cosa è successo in settimana a Trapani?

«Così come ho fatto i complimenti a Vertemati è giusto farli anche a Parente e ai suoi giocatori per il record di 17 vittorie consecutive. Le dinamiche interne di un club non si possono sapere, quindi mi limito a dire che mi fa piacere vedere una realtà come Trapani di nuovo in alto».

Cosa ci dice dell’escalation di Cividale?

«Li seguo e ammiro ciò che hanno saputo creare. Con l’Apu giocammo una stagione a Cividale, so che lì c’è un pubblico caldo e appassionato».

Com’è il livello della serie A2 attuale?

«Gli ultimi anni non mi sono piaciuti molto, non ho visto miglioramenti nel gioco. Quest’anno ci sono società che hanno lavorato bene sul mercato e giocano bene. Il livello si sta risollevando, dal prossimo anno col girone unico a 20 squadre crescerà ancora. È la strada giusta per una A2 più competitiva e interessante per gli appassionati».

In serie A c’è Ousmane Diop che domenica scorsa ha segnato 28 punti alla capolista Brescia. Lo segue?

«Sono molto legato a Ousmane, gli ho scritto un messaggio per complimentarmi. Poche settimane fa l’ho visto a Sassari, sono felicissimo per il percorso che sta facendo e per il ragazzo che è. Ricordiamoci che era un ragazzino quando con la Gsa fece un partitone al PalaDozza. Si merita tutto ciò che ottiene, si è sempre allenato duramente e il lavoro svolto con noi all’Apu gli è servito».

Lei lavora nel basket femminile. Ha visto il trionfo delle Women Apu?

«Sì e voglio fare i complimenti a Leo de Biase, a coach Riga e a tutto il gruppo. La finale è stata super, uno spot per il movimento femminile. A Udine c’è un progetto insieme all’Apu e vedo che dopo anni di semina, anche nelle giovanili, ora si raccolgono i frutti».

Da ct disse di seguire con attenzione l’udinese Vittoria Blasigh. Ora eccelle negli Usa, è stupito?

«Niente affatto, per me è una predestinata. Mia moglie Malì la allenò alla Delser e la sente sempre. Vittoria ha una passione infinita, ricordo che negli intervalli delle partite dell’Apu entrava in campo a tirare a canestro. L’esperienza negli Usa, in campo e fuori, le servirà parecchio. Tornerà in Italia maturata».

A proposito di Usa. Come sta il suo figliastro Fontecchio?

«Simone ci fa perdere le notti! Per fortuna col fuso di Detroit abbiamo orari più “umani”. Scherzi a parte, sta facendo il suo percorso e ha capito come si gioca in Nba. A Utah era stabilmente in quintetto, aveva acquisito credibilità, la trade di febbraio l’ha portato a Detroit per un progetto diverso, fondato sui giovani. Ai Pistons credono in lui per il futuro. Ha il contratto in scadenza ma dovrebbero rinnovarlo».

Lardo, la rivedremo nel basket maschile di alto livello?

«Nel femminile sto bene, ma sono sempre attento. Qualsiasi cosa accadrà, io sono pronto».

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