Basket, l’Apu è crollata a Livorno: Udine sconfitta per 85-60
L’Old Wild West gioca in modo imbarazzante e perde di brutto. Primo posto praticamente addio, passo indietro preoccupante
Inaspettato, inspiegabile, imbarazzante, incredibile per le dimensioni, irrimediabile per quanto riguarda le velleità di salire in serie A1 come prima della classe. L’Old Wild West perde di brutto 85-60, anzi proprio non gioca a Livorno, contro una squadra modesta e pure in crisi, e compromette molto del suo campionato
Eppure solo il clima è rovente nel vecchio palazzo, quello del tiro di Forti che per millesimi non è valso lo scudetto contro Milano. La squadra di casa gioca lì, il palasport nuovo è troppo grande, deve far punti e quindi inizia con grande energia. Quella che non ha Udine. Lo si vede subito. Per segnare un canestro ci mette più di 4 minuti e intanto Livorno va 11-0. Riecco il difettaccio, che da Verona era stato evidentemente solo messo sotto il tappeto. I 5 “eroici” tifosi della Gioventù Bianconera si guardano attoniti.
Con Rimini che vince ancora, e a questo punto ipoteca il primo posto o quasi, e Cantù che demolisce Milano alla prima con tre americani, Udine dovrebbe continuare a vincere per coltivare i sogni di gloria proseguendo un bel momento, invece si mette in una brutta situazione, col bonus regalato Hickey con due falli e fuori fase. Non segna mai.
Non fai mai canestro? Ti procuri fallo, fai qualcosa. Contro un avversario che propone ancora il 39enne Fantoni, c’era già vent’anni fa all’ultima recita della storia piazza in A ed esce pure per infortunio.
Il basket è così: inizi male, fai capire a una squadra che può risollevarsi e la frittata è fatta. Perle bianconere d’un primo quarto indecente perso 21-8: 0 su 6 da tre, 7 rimbalzi presi, la metà dei rivali, Johnson che sbaglia una schiacciata e poi si divorerà altri canestri, 5 palle perse. La difesa, il marchio di fabbrica dell’Apu? Non pervenuta.
Venirne fuori così sarà impossibile. Ribadiamo: contro una squadra mediocre. Si salvano (vagamente) Hooker, che a un certo punto segna da 9 metri per confermare quel che vi scrivevamo prima, Banks, peraltro in odor di taglio e poi on fire.
In attacco il secondo quarto si riduce a una tripla da nove metri di Alibegovic. Per il resto nel 36-22, che pare già una sentenza, le cifre degli uomini di Vertemati sono le seguenti: 1 su 12 da tre, 9 su 19 da due, 8 palle perse. I livornesi (scarsi) ne hanno 10, tanto per far capire il tutto.
Servirebbe un miracolo? No, basterebbe un’Apu normale contro una squadra trovatasi peraltro senza Italiano e Fantoni, poi rientrato con una maschera. Intanto servirebbe orgoglio. Pronti via, il 41-22 invece è la pietra tombale della non partita di Udine. L’Apu reagisce, risale a -12, ma si inabissa in modo imbarazzante chiudendo il terzo quarto sotto 64-45 perchè si becca pure una tripla a tutto campo da Bargnesi. Signori è il basket: se sottovaluti un avversario tri punisce. La quarta frazione è un tempo spazzatura (qualcuno proverà a dare spiegazioni?), come la partita di Udine che supera i 30 punti di ritardo.
Addio e, dispiace dirlo davvero scriverlo, al sogno della squadra dei Pedone Boys, almeno di agguantare il primo posto che vale subito la serie A. Data per scappata Rimini, ora a + 4 con una partita in meno che potrebbero essere 8 per l’imbarcata presa in Romagna, le altre squadre ai play-off, su tutte Cantù dei tre (signori) americani. ai play-off le batti giocando all’opposto che a Livorno. Lo ha già fatto Udine, provi a rifarlo. Suvvia.
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