Basket, in Apu-Trapani ritorna la sfida tra i fratelli Alibegovic

 Papà Teo: «Mirza si salverà, Amar può vincere lo scudetto». E promuove la squdra vista a Codroipo in amichevole

Giuseppe Pisano

L'Apu torna ad affrontare il Trapani in preseason, questa volta sono affari di famiglia. Nel match di oggi a Trento (palla a due alle 17.30) che si oppongono i bianconeri alla squadra siciliana c'è una differenza che balza agli occhi: entrambe le squadre recuperano il proprio capitano, assente quindici giorni fa al Memorial Pajetta, e finalmente può andare in scena lo scontro “fratricida” fra Mirza e Amar Alibegovic.

Per la gioia di papà Teoman, che segue con attenzione le gesta dei suoi ragazzi: martedì era presente in tribuna per l'amichevole fra Apu e Treviso.

Teoman, ci può dire che Apu ha visto all'opera a Codroipo?

«Una bella Apu. Però, come ha detto anche il presidente Pedone, in serie A si pratica un altro sport. Udine dove prepararsi a combattere ea tenere alta la concentrazione per 40', perché non sarà lo stesso campionato dell'anno scorso. Mi aspetto una stagione difficile, è importante evitare di pagare lo scotto del noviziato. I segnali però sono incoraggianti, i giocatori si passano la palla e condividono responsabilità».

Chi l'ha impressionata maggiormente dai nuovi arrivati?

«Dawkins e Brewton mi sono piaciuti. Ai nuovi mi permetto umilmente di dare un suggerimento: meglio seguire il gioco del coach che eccedere in individualismi e prendersi rischi inutili, perché la serie A non perdona».

Parliamo di un giocatore italiano: cosa le sembra di Calzavara?

«Ho sempre avuto grande stima per lui, è un giocatore splendido. Un ottimo acquisto. Penso che farà bene anche in serie A, a patto di seguire il mio suggerimento: niente personalismi e piena fiducia nel gioco di Vertemati».

Sarà in tribuna a Trento per il “derby” di oggi fra Mirza e Amar?

«Spero di esserci, ho degli impegni con la Fortitudo (di cui è vicepresidente, ndr ) ma spero di riuscire in qualche modo a conciliare le due cose».

È orgoglioso del fatto che sono entrambi capitani?

«Sì, sono molto orgoglioso dei miei figli. Stanno crescendo bene sia come giocatori che come persone e questa è una grande soddisfazione sia per me che per mia moglie. E poi fanno parte di buone società, con buoni allenatori e buoni compagni».

Secondo lei l'Apu riuscirà a centrare l'obiettivo della salvezza?

«Assolutamente sì. Però va assorbito in fretta il passaggio di categoria: quest'anno non si affrontano Vigevano o Chiusi, per fare un esempio, ma Olimpia e Virtus. Non deve subentrare depressione in caso di 2-3 sconfitte di fila, ma nemmeno euforia in caso di filotto di vittorie. Testa bassa, pedalare e soprattutto tanta difesa».

Amar e la sua Trapani possono contendere lo scudetto a Milano e Bologna?

«Certo, perché hanno allestito una squadra ancora migliore. C'è più collettivo e meno imprevedibilità: quest'ultima è una qualità che ti può far vincere le partite, ma non i campionati. Infatti l'anno scorso il Trapani uscì in semifinale contro il Brescia, che era più squadra».

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