Bandiere, tamburi e striscioni sui terrazzi: a Cividale in 300 in festa per la Supercoppa

Le Eagles celebrano con i propri tifosi il primo trofeo: «Abbiamo vinto per voi». Il sindaco: siete il nostro orgoglio

Gabriele Foschiatti
La gioia della Gesteco Cividale in Piazza Ristori con la Supercoppa vinta domenica a Ravenna foto petrussi
La gioia della Gesteco Cividale in Piazza Ristori con la Supercoppa vinta domenica a Ravenna foto petrussi

A pochi giorni dal via del campionato di Serie A2 non poteva esserci iniezione di fiducia migliore per la Gesteco Cividale, che mercoledì ha festeggiato la vittoria della Supercoppa Lnp in mezzo alla sua gente, nel cuore della città. Almeno 300 persone si sono ritrovate in foro Giulio Cesare, sotto lo sguardo della statua di Adelaide Ristori che domina sulla piazza. Persone accorse per onorare il primo trofeo conquistato dai propri beniamini, con tamburi, bandiere e persino striscioni appesi ai terrazzi.

«È un grande orgoglio essere qui e sentire il vostro abbraccio – ha esordito coach Stefano Pillastrini rivolgendosi ai tifosi, che lo acclamavano –. Quando si vince c’è entusiasmo ovunque, ma voi ci avete sempre sostenuto con lo stesso trasporto, anche quando abbiamo vissuto i momenti più difficili. E siccome è nei frangenti complicati che si costruiscono i successi, credo abbiate un grande merito nel nostro successo».

Il microfono è poi passato a Davide Micalich. «Quando al PalaDozza guardavo i nostri tifosi ripulire il proprio settore, dando prova di grande educazione e civiltà, soffrivo nel pensare che non eravamo riusciti a dedicare loro un trofeo. Per fortuna è bastato attendere pochi mesi, ma questo deve essere solo l’inizio: vogliamo farvi gioire, siete la nostra forza».

Poi il presidente della Ueb si è rivolto ai suoi ragazzi: «È un orgoglio aver visto Eugenio Rota sollevare quella coppa, lui che c’era quando questa squadra è nata. Poi voglio dire una cosa a Lucio Redivo, che ogni tanto mi fa infuriare, come i miei figli. Voglio che tu sorrida sempre, perché quando sorridi ci rendi tutti felici. Hai scelto Cividale quando era un puntino nel nulla, ci hai aiutato a diventare grandi».

Lontano dai riflettori abbiamo poi potuto sentire anche Rota. «Questo trofeo è un attestato del valore del nostro lavoro, però è un premio meritatissimo per questa società e questa gente: la mia emozione è per loro». E il piano per il futuro è chiaro: «Dobbiamo continuare a giocare con quella grinta che ci ha fatto prendere 20 rimbalzi più di Rimini. La voglia di vincere ci deve contraddistinguere per continuare a crescere».

Infine la dedica delle istituzioni. «Siete grandiosi – ha commentato la sindaca Daniela Bernardi –, ci fate battere il cuore e ci rendete grandi e importanti». L’assessore Giuseppe Ruolo, che ha contribuito alla nascita della squadra e ora, al termine del suo mandato, la vede mettere in bacheca il primo trofeo, è tornato indietro negli anni: «Quando ho visto Eugenio alzare la coppa sono tornato con la mente al 2020, è la chiusura di un cerchio».

E non risparmia una stoccata a quella frangia di Cividale che ha scelto di non sostenere il progetto: «A chi non ci ha creduto e non ci crede tuttora, a chi rema contro, dico solo una cosa: lasciateci fare sport». 

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