Basket, il professor Pascolo e la Coppa Italia: «Grande soddisfazione, ora con Forlì voglio la A»

Il lungo di Coseano ha vinto un altro trofeo e si prepara ai play-off. «Old Wild West ancor più forte con Cannon, la Gesteco può salvarsi»

Giuseppe Pisano
Davide Pascolo, 33 anni, ha vinto la Coppa Italia di A2 con Forlì dopo averla vinta con Trento. Suo anche uno scudetto con l’Olimpia Milano
Davide Pascolo, 33 anni, ha vinto la Coppa Italia di A2 con Forlì dopo averla vinta con Trento. Suo anche uno scudetto con l’Olimpia Milano

Un altro trofeo in bacheca per Davide Pascolo. Il lungo di Coseano in forza all’Unieuro Forlì aggiunge una Coppa Italia di A2, la seconda dopo quella vinta nel 2013 con Trento, a un palmares in cui spicca lo scudetto conquistato nel 2017/2018 con l’Olimpia Milano.

Un traguardo da celebrare senza eccessi per “Dada”, perché all’orizzonte c’è il bersaglio grosso da centrare: il ritorno nella massima serie con la divisa forlivese.

Pascolo, che sapore ha questa Coppa?

«È un successo che mi ha regalato una grande emozione. La vetrina romana è stata molto bella per tutta la squadra e ci dà una bella spinta per il prosieguo della stagione».

Cronisti e addetti ai lavori dicono che lei, a 33 anni, spiega ancora basket. Pensieri?

«Ringrazio chi la pensa così, per me è un onore e un piacere sentire questi complimenti. In campo faccio il mio con il massimo impegno, i giudizi li lascio agli altri».

In Coppa Italia avete battuto Cantù e Fortitudo. Che impressione le hanno fatto?

«Ci hanno dato grande filo da torcere, in particolare la “Effe” nonostante le assenze. Noi però siamo rimasti compatti e siamo riusciti a rimontare nella ripresa. Sono certo che queste due squadre saranno protagoniste nei play-off: hanno società ambiziose e rappresentano piazze storiche, sono abituate a certi palcoscenici».

Che idea si è fatto del ribaltone di Trapani?

«Da fuori non possiamo sapere bene cosa sia accaduto. Mi dispiace per Parente, che ha fatto un grande campionato, con tanto di record di vittorie. Non credo che in molti si aspettassero quanto è accaduto, ma nello sport può accadere di tutto e dall’esterno non si può giudicare».

Udine è risalita al secondo posto dietro alla sua Forlì. Da buon friulano, come vede l’Apu?

«Come ho sempre detto, è una squadra piena di talento che gioca bene assieme. Non mi sorprende vederla al secondo posto, ora che ha fatto questo filotto di vittorie avrà grande fiducia. Motivo in più per noi per essere continui nel rendimento e blindare il primo posto nel girone».

L’innesto di Cannon è una mossa azzeccata?

«È sicuramente un grande colpo. Cannon è un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, ha talento ed esperienza. Poi starà all’Apu fare le sue scelte, Delia è un altro giocatore di valore».

In piena ascesa c’è anche Cividale. Si salverà?

«Può farcela, è in striscia positiva e hanno alimentato ulteriormente l’entusiasmo di sempre. Sta facendo un bel balzo in classifica, ha mietuto vittime illustri, compresi noi di Forlì. Serve l’ultimo sforzo, nel girone Rosso c’è una battaglia all’ultimo sangue per gli ultimi posti play-off».

A proposito di girone Rosso. Secondo lei c’è così tanto dislivello con quello Verde?

«A mio avviso non si possono dare giudizi affrettati, è ancora presto per dirlo. Nell’ultimo turno, ad esempio, noi abbiamo perso in casa contro Torino e Rieti ha espugnato il PalaDozza. I conti facciamoli alla fine».

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