Basket A2, Nobile gioca Gesteco-Old Wild West: è la sua partita del cuore

«Tiferò per lo spettacolo, ma oggi il divario tra le squadre è ampio»

Giuseppe Pisano
Un duello tra Lucio Redivo e Mirza Alibegovic durante il derby dello scorso 22 ottobre vinto 90-80 dall’Apu
Un duello tra Lucio Redivo e Mirza Alibegovic durante il derby dello scorso 22 ottobre vinto 90-80 dall’Apu

Cuore a metà nel derby di sabato per Carlo Nobile. Playmaker tutto fosforo a Cividale (dov’è stato anche capitano) per buona parte della sua carriera, team manager puntuale e preciso a Udine per un lustro: è legato a doppio filo a entrambe le piazze e non può sbilanciarsi da una parte o dall’altra.

Anche la storia della sua vita è fifty-fifty: ha visto la luce 57 anni fa a Udine ma vive a Cividale del Friuli. È anche per questa serie di motivi che gli abbiamo chiesto di fare le carte alla sfida tutta friulana dell’antivigilia di Natale.

Nobile, possiamo dire che lei nel derby sarà super partes?

«Le confido una cosa: sono abbonato a entrambe le squadre. Perciò dico che sì, nella sfida fra Eagles e Apu sono super partes. Sabato sera al palasport tiferò per lo spettacolo».

Rispetto alla serie play-off di maggio la sfida sembra meno equilibrata. Concorda?

«Sì, anche perché sono due squadre completamente diverse da allora, quando fu un tiro a decidere una serie durata cinque partite. L’Apu ha cambiato 8/10 del roster e tutto lo staff tecnico, gioca bene e sta dimostrando di meritare la classifica che ha. La Gesteco è stata rinnovata durante l’estate, ma la campagna acquisti non ha dato i frutti sperati. Chi è arrivato non ha dato quanto aveva dato chi è partito».

Cosa può fare Cividale per ridurre il gap?

«La differenza fra i due roster è ampia, dovrà fare uno dei miracoli che ha fatto l’anno scorso con grinta, determinazione e un pizzico di follia».

Cosa non deve fare Udine per farsi sorprendere?

«Non deve sottovalutare Cividale e giocare la propria partita. Solo un inconscio rilassamento dell’Apu può riequilibrare la situazione. Con il coach che la guida e con l’approccio alle gare che ha di solito, credo sia difficile che ciò possa accadere».

Come spiega il momento difficile delle Eagles?

«A mio avviso è un mix di fattori. È svanito l’effetto sorpresa, il livello del campionato si è innalzato di molto, il gruppo di nuovi acquisti non ha prodotto la chimica dei tre anni precedenti. Inoltre partire con un solo straniero è stata una mossa piuttosto azzardata».

L’Apu può ambire alla promozione in serie A?

«Sì, ma bisognerà vedere come si rinforzeranno le altre e come arriverà a giugno, quando si decidono i campionati».

La Gesteco dovrebbe intervenire sul mercato e se sì dove?

«Sicuramente servono degli innesti. Secondo me dovrebbe aggiungere un paio di giocatori negli slot 1,3 e 5, dove c’è bisogno di supportare, e non sostituire, quelli che già ci sono».

L’Apu è a posto così o dovrebbe operare qualche ritocco?

«Stiamo parlando di una squadra molto perimetrale, che tira più spesso da tre punti che da due. Quando le polveri sono bagnate, serve più sostanza sotto canestro. Punti e chilogrammi in più potrebbero essere la chiave per innalzare il livello del roster, tenendo presente anche un altro fattore: come ho già detto, le dirette concorrenti si rinforzeranno in vista dei play-off».

Quali potrebbero essere i giocatori decisivi del derby?

«Nelle Eagles ovviamente Redivo, ma servirebbero anche un Miani da 35 minuti, il Rota dell’anno scorso e un bottino di 25-30 punti dalla panchina. Nell’Apu, può essere banale dirlo, conterà la squadra e non i singoli: ha 8-9 giocatori in grado di fare la differenza, infatti a rotazione un po’ tutti segnano 18-20 punti e risolvono le partite».

Parliamo degli allenatori. Nel gioco della torre chi tiene e chi butta giù fra Pillastrini e Vertemati?

«È assolutamente impossibile scegliere. Pillastrini è l’eroe che non potrà mai essere buttato giù dalla torre. Vertemati è un super allenatore, sono convinto che farà molto bene e toccando ferro potrebbe portare la piazza di Udine dove meriterebbe di stare. Sono sincero quando dico che ho grandissimo rispetto per entrambi».

Il fattore ambientale, a suo avviso, può spingere la Gesteco?

«In questa stagione il pubblico gialloblù non ha mani fatto mancare il suo sostegno alla squadra, direi che è una garanzia in ogni situazione. Non credo, però, che possa essere determinante sabato sera, anche perché, risultati alla mano, quest’anno non è riuscito a invertire la rotta o accendere la miccia».

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