Apu va ko con Pistoia: presi 30 punti solo nel primo quarto
L’Old Wild West era senza i due americani ma non c’è mai stata partita

Un’imbarcata, non imprevedibile, visto trend stagionale e assenze pesanti, nel primo quarto costa la partita a Pistoia all’Old Wild West.
I tifosi dell’Apu avrebbero voluto vedere almeno una partita equilibrata contro la capolista per rafforzare le loro speranze per il finale di stagione. Macché, ennesima delusione. Udine torna a casa con un’altra sconfitta pesante e quell’etichetta di squadra incompiuta che pesa.
Ma, di più, pesa l’atteggiamento iniziale, che a questo punto ci fa dubitare che la guida tecnica abbia davvero in mano la squadra. La capolista nel primo quarto sembrava i Los Angeles Lakers anni ’80 nel primo quarto contro l’Australian Udine (ve la ricordate?). Mancavano i due americani, vero (Sherrill però ultimamente più disfava che faceva), ma quel primo quarto a Pistoia è stato deprimente a dir poco.
Potranno il ritorno di Briscoe e, fra due mesi, l’ingaggio di un altro americano rendere credibile questa squadra? Prime azioni della partita: Gentile orchestra, poi Monaldi, Gaspardo (involuzione totale) da ala piccola e sotto Cusin ed Esposito. Finetti ci prova così. L’equilibrio regge due-tre azioni.
Poi Varnado fa vedere subito i sorci verdi a Esposito. È uno con cui ci fai una squadra attorno l’americano di Pistoia, lo si era già visto al Carnera. Coach Brienza sa come far male a Udine, che senza gioco oltre l’arco dei tre punti e sotto canestro, deve subito inseguire. Copeland segna da fuori che è un piacere, la capolista gioca al gatto e al topo, gira la palla e indirizza subito la partita. Quando Varnado segna ancora da tre punti con fallo e Gentile forza contro Wheatle, uno dei migliori difensori del campionato, siamo già a livello di imbarcata, ben prima di quando l’onda della Fortitudo arrivò al PalaDozza due domeniche fa.
Azione-perla: rimbalzo di Copeland, lancio lungo e canestro di Magro solo soletto: 31-13 dopo 10’. È vero, ti mancano i due americani e quindi una squadra si presenta, al cospetto della capolista, in quel modo e si becca oltre trenta punti nel primo quarto? Grinta, amore per la maglia, che fanno fare strada a una squadra e carriera ai giovani allenatori dove sono? Pistoia, con sette giocatori, due Usa forti e Wheatle, quello che a giugno ha detto no a Udine (per la classica sliding door della stagione) gioca a memoria, sa che l’Apu è squadra Gentilecentrica (fischiatissimo ma perché? cosa avrà fatto? Dai su...), debole sotto le plance e senza tiratori da fuori.
Nel secondo quarto Udine prova a reagire con Monaldi, vince 26-24 il parziale. I due tifosi friulani arrivati dalla Toscana almeno vedono un briciolo di reazione, più di nervi che tecnica: 55-39 all’intervallo. Sempre Monaldi (che si salva con Nobile ed Esposito) orchestra, e sapere che ha il contratto anche per il prossimo campionato rallegra. Udine, nel terzo quarto, per 4-5 minuti se la gioca almeno alla pari. Riesce a risalire un lampo anche fino a meno 11 con una tripla di Antonutti. Ma fa ancora maledettamente fatica sotto, troppa per mirare in alto. Pellegrino quinto fallo, Gentile quarto. Adios. Fine terzo quarto: 75-57, sì era un fuoco di paglia. Fine gara 92-74. con tripla-beffa di Gaspardo.
E ora? Ricette? Posto che chi mette i soldi ha sempre ragione (e nel basket lo fa a fondo perduto), prima di prendere un lungo (servirebbe anche un tiratore, ma non si può) proveremmo a capire perché la squadra ha cominciato così la partita...
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