L’Apu rompe il ghiaccio: sbanca Sassari e si prende la prima vittoria in campionato
L’Old Wild West vince la prima partita della stagione lasciando i sardi all’ultimo posto: finisce 70-88. Bendzius è stellare e si porta dietro una squadra che accelera nel terzo quarto

Aveva detto al Messaggero alla vigilia della partita che quella con Sassari per lui sarebbe stata una partita come tante altre. Educatamente. Ed, educatamente, sabato Eimantas Bendzius, lituano di 35 anni già capitano di Sassari e fino a prima del derby oggetto misterioso dell’Apu, ha trascinato i compagni alla prima vittoria in Serie A. Sì, Udine ha vinto in Sardegna il primo scontro diretto per la salvezza facendo andare sotto un treno il team di Bulleri con un terzo quarto superlativo.
Non solo fatto di Bendzius, ma di tutti, anche se Spencer, Brewton, e anche Dawkins, possono fare decisamente meglio.
Mekowulu, il lituano e Ikangi in quintetto con Hickey e Brewton da guardia: queste le scelte di Vertemati in un PalaSerradimigni freddino con i suoi beniamini.
Davanti c’è una squadra ferita col pericolo pubblico Buie che però l’Apu comincia a disinnescare bene. Non fosse per i 5 liberi sbagliati, l’inizio dei ragazzi del West è il migliore che si potesse sperare, al di là dello 0-8 oppure del 7-17 a 4’ dalla fine del quarto, difesa e attacco convincono.
Vincini, Mezzanotte, Ceron, Zanelli: coach Bulleri dà fiducia ai suoi italiani. Si tiene a tiro con Marshall, ma deve fare i conti con Dawkins, che entra alla fine del quarto e piazza due triple, cioè esattamente quello per cui è stato ingaggiato. Fine primo quarto 25-17 Apu.
Anche Alibegovic segna una tripla, ma l’Apu si fa maltrattare sotto canestro da Vincini, 12 punti in un amen, compresa una tripla. Allora: o ci troviamo di fronte al nuovo Bargnani o, più probabilmente, i lunghi di Udine dormono. L’Apu, però, con difesa (bene Ikangi e Hickey) e due triple di Bendzius, che gioca una gran partita dell’ex, fa capire che ha una voglia matta di rompere il ghiaccio. Vero, è ancora imperfetta, e ci mancherebbe. Perché Brewton, come a Trieste, è poco coinvolto, Hickey fa fatica con i centimetri avversari e Spencer è pronto alla diretta di Chi l’ha visto?
Il 9 su 17 da tre della prima frazione ha però due zavorre, il 4 su 15 da due e il 6 su 12 ai liberi. E come a Reggio Emilia, ha lunghi che sul pick and roll, vale a dire l’abc del basket, in difesa soffrono troppo. Intervallo: 38-41.
Insomma, se calano le percentuali da tre per l’Apu si fa dura: urge raddrizzare la rotta attaccando il ferro e trovando punti da sotto. E facendo tornare il generoso Vincini alla sua vera dimensione. I sardi poi hanno giocato mercoledì in coppa, va verificata la benzina nel serbatoio. Bulleri&co, però, non hanno fatto i conti col baltico dal dente avvelenato. Bendzius infatti si prende in mano la squadra facendo pentole e coperchi, tiri da fuori, canestri da sotto, entrate, leadership. Stellare: 43-53 a 6’ dalla fine del quarto. Quando Hickey gli va dietro con due magate delle sue è 46-59: +13.
Convince la difesa di Udine (Ikangi decisivo), l’attacco va con anche Alibegovic che piazza 5 punti in fila. La gente fischia, la tensione al palazzo sale, anche i sardi sono a zero punti, ma sono abituati a ostriche e champagne. Gli otto tifosi arrivati dal Friuli sperano, eccome se sperano. Si rivede anche Brewton: ragazzo serve di più, il talento non manca. Cresce Mekowulu.
L’Apu va avanti di 17 punti all’ultimo intervallo: 68-51.
Inutile dire che il terzo quarto della squadra di Udine è stato superlativo in difesa e anche in attacco e non solo per Bendzius, 25 punti (35 di valutazione), e pure fatto riposare intelligentemente da Vertemati. In tribuna c’è anche il presidente della LBA Maurizio Gherardini. Udine ha le mani sulla partita, gli otto arrivati dal Friuli cominciano a fare festa. E quando pure Da Ros si iscrive alla rumba dall’arco (50% di squadra alla fine) allora si comincia a capire che la trasferta in Sardegna sarà ricordata a lungo nella storia dell’Apu. Tripla di Hickey, + 23, per Sassari è la fine. Finisce 88-70, con i sardi che fischiano. Alibegovic (16 punti, capitano vero) guida la festa. «Dobbiamo vincere a tutti i costi», ci aveva confidato alla vigilia. Il ghiaccio è rotto, ora, da venerdì, sotto con Reyer e Cantù in 48 ore.
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