Gesteco tra luci e ombre
Per i ducali è tempo di bilanci alla fine del girone d’andata. Rota top, Redivo si è spento, un problema sostituire Ferrari

Luci e ombre sulla Gesteco Cividale. La vittoria in rimonta al PalaRadi di Cremona per 87-92, tanto preziosa quanto sofferta, ha chiuso il girone d’andata e lanciato i friulani al quinto posto solitario a quota 24 punti, appena due sotto al quartetto di testa.
Un risultato più che positivo, specie se si pensa alle problematiche con cui i ducali hanno dovuto fare i conti in avvio di stagione, ma che è al contempo una piccola delusione, il gusto amaro dell’ossimoro.
La qualificazione alla Coppa Italia Lnp infatti è sfuggita per un soffio e saranno Verona, Brindisi, Rimini e Pesaro a contendersi il trofeo di marzo. Un peccato per i calorosi tifosi gialloblù, a cui va il plauso di aver colorato numerosi un palazzetto intristito dalla lotta salvezza e dal terzo ko in fila.
Meglio però lasciarsi alle spalle i “se” e i “ma” per concentrarsi invece su una piccola analisi del momento delle Eagles, perché il gioco di opposti non riguarda solo il risultato.
A partire dalle difficoltà del match contro la Ferraroni di Luca Bechi, la cui panchina sembra sia addirittura in bilico. Una follia, specie dopo la prova vista domenica. Nei tempi regolamentari il tecnico ha messo con merito in crisi una squadra indubbiamente più talentuosa, capovolgendo i 7-0 iniziale e cedendo la guida solo nel finale, dopo un paio di ingenuità consecutive dei suoi.
Nel terzo quarto negando le ricezioni sotto canestro a Deshawn Freeman e limitando la circolazione di palla avversaria con grande aggressività i lombardi hanno ricostruito un margine di otto punti a suon di triple e si sono giocati le proprie carte, arrendendosi solo quando Eugenio Rota e Stefano Pillastrini hanno estratto il proverbiale coniglio dal cilindro.
Il primo si è preso sulle spalle la squadra, segnando 14 punti nel quarto periodo e 5 al supplementare, con tre triple su tre a bersaglio. Una fiammata decisiva, specie se si considera che i friulani hanno avuto appena due punti dalla coppia di stranieri, dopo il primo tempo. Lucio Redivo dopo la tripla segnata nel primo quarto non ha più mosso la retina e anche Freeman, già in doppia cifra dopo venti minuti, nella ripresa ha segnato solo un tap-in. Il tecnico invece ha mandato in cortocircuito l’attacco avversario con una zona 3-2, togliendo l’argentino per inserire Martino Mastellari quando il suo capitano è entrato in trance agonistica.
D’altronde se il Redivo deve farlo Rota, tanto vale soffrire meno in difesa. In queste nuove vesti da “direttore” dell’orchestra gialloblù, il Sindaco è meno protagonista e si nota più per i passaggi illuminanti che per i canestri.
Con umiltà, ci chiediamo però se non sia limitante sul piano offensivo, posto che le triple continuano a non entrare – 1 su 6 – e che forse lui stesso è fuori fiducia. Cividale sinora ha sempre trovato protagonisti diversi per vincere le partite e pare intenzionata a continuare così, con il solito sistema interscambiabile in cui anche Luca Cesana, poco coinvolto offensivamente sino ad ora, inizia a dare il suo contributo realizzativo (8 punti, 5 in fila nel quarto periodo).
Un dubbio sorge però spontaneo: quando Francesco Ferrari se ne andrà, che si fa? Protagonista anche a Cremona con 18 punti, di cui 6 al supplementare, e 11 rimbalzi, sarà difficile trovare un altro italiano da 30 minuti di impiego, tanto meno con le stesse caratteristiche.
Il ragazzo tira da fuori, mette palla per terra e stoppa tutto quello che si muove: buona fortuna. Spifferi di mercato portavano a Leonardo Okeke, nelle settimane scorse dato in uscita da Cantù, ma è tutt’altro giocatore.
I due Alessandro, Ferrari e Amici, ancora una volta non hanno messo piede in campo e impressione è proprio che con l’addio dell’Mvp di Eurobasket U20 in direzione Virtus Bologna, previsto per fine gennaio e con buyout da 100mila euro, il restauro sarà ampio. Tra i lunghi non ci sentiamo di avanzare suggerimenti, ma tra i piccoli sì: c’è un posticino per Tommaso Vecchiola?
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