L’Udinese vuol chiudere la porta, ecco le strategie della società

Okoye rientra dalla squalifica a Como, ma Padelli è stato affidabile con la Lazio. Sava potrebbe finire sul mercato, il futuro di Nunziante da valutare a gennaio

Pietro Oleotto

C’è una porta da chiudere a partire dalla prima partita del 2026, il prossimo sabato a Como. Perché l’Udinese non può sperare di continuare a reggere un ritmo elevato senza mettere a punto una difesa che è, numericamente, la peggiore della Serie A, seppur alla pari di Fiorentina e Torino che hanno subito lo stesso numero di gol, 28.

Ed è chiaro che la revisione partirà proprio dalla porta, come ha ammesso anche il “capo-officina” Kosta Runjaic già a caldo, dopo aver spremuto nel finale, in extremis, un punticino, a testimonianza che la retroguardia deve essere impermeabile al 100 per cento per ottenere una vittoria contro avversarie di un certo spessore, come confermano gli 1-0 al Friuli - Bluenergy Stadium contro Atalanta e Napoli. «Là dovremo evitare gli errori che abbiamo commesso nell’ultimo periodo – ha confessato il tecnico bianconero – e sui quali stiamo lavorando, errori che hanno permesso ai nostri avversari di prendere coraggio, come è successo per esempio nella gara interna col Genoa, dove abbiamo regalato un rigore.

Quella partita non l’avevamo giocata male, è bastato un episodio a far cambiare il corso alla gara. E anche a Firenze abbiamo commesso un altro errore da evitare assolutamente», ha concluso Runjaic citando due errori marchiani Maduka Okoye, il titolare che tornerà a disposizione proprio dopo aver scontato la squalifica rimediata contro la Fiorentina assieme all’espulsione dopo soli 9 minuti di gioco con un’uscita dall’area sconsiderata.

Proprio il fatto che mister Kosta – solitamente estremamente attento a non sbilanciarsi – abbia messo sotto la lente pubblicamente gli strafalcioni del nigeriano, significa che all’interno dello staff e “in concorso” con la società ci sia in atto una riflessione sulla titolarità, tanto più che Daniele Padelli ha dimostrato grande affidabilità nella gara con la Lazio, piazzando anche un intervento decisivo ai fini del risultato nella volata finale.

Il 40enne di Lecco (ma ormai friulano di adozione) ha superato Razvan Sava nella gerarchia dei portiere bianconeri: il romeno, dopo uno spezzone di torneo incoraggiante esattamente un anno fa di questi tempi, complice un infortunio di Okoye, a inizio stagione, per ovviare all’assenza del nigeriano punito per il “caso scommesse”, non ha confermato la propria crescita, come si è visto a Firenze quando è entrato in corsa dopo l’espulsione di Maduka.

Potrebbe finire sul mercato a gennaio, proprio per rimettersi alla prova, magari in B o all’estero, in prestito. Una soluzione che l’Udinese stava valutando – ma esclusivamente in Italia, secondo le indiscrezioni – per il baby Alessandro Nunziante, l’azzurrino classe 2007 che tuttavia non partirà se non avrà la sicurezza di un posto da titolare.

È lui il portiere del futuro dell’Udinese. Quello del presente a Como dovrebbe essere ancora Okoye, anche se l’impressione è che il 26enne nigeriano abbia ricevuto una sorta di warning, di avvertimento, perché gli errori in serie nell’ultimo mese e mezzo, a cominciare dal retropassaggio sbagliato col Bologna, sono davvero troppi. 

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