Apu, per Mekowulu garantisce coach Menetti: «Un gran colpo»

L’allenato lo ha avuto a Treviso. «Fisicità, attitudine al lavoro: il nigeriano è davvero forte. E Brewton vi stupirà»

Giuseppe Pisano
Max Menetti ha allenato Treviso nella stagione 2020/2021
Max Menetti ha allenato Treviso nella stagione 2020/2021

Non tutto il mal viene per nuocere. Con Shakur Juiston messo fuori causa dall’infortunio al tendine d’Achille, l’Apu potrebbe aver messo a segno un grande colpo di mercato: a mettere la mano sul fuoco per Christian Mekowulu è Max Manetti, coach nativo di Palmanova che ha allenato il centro nigeriano nella stagione 2020/2021 a Treviso.

Menetti, che giocatore è Mekowulu?

«Chris è stato fra i protagonisti di un gruppo magico, quell’anno a Treviso arrivammo sesti in regular season e giocammo un grande quarto di finale contro la Virtus. Veniva dalla serie A2, fece una stagione straordinaria: come ragazzo si fece voler bene da tutti. L’unico brutto ricordo che ho è che scelse di andare a Sassari anziché restare un altro anno con noi, forse accelerando troppo i tempi».

Come lo vede in un pacchetto lunghi in cui ci sono Da Ros, Bendzius e Spencer?

«Lo vedrei bene in qualsiasi pacchetto lunghi. Quello di Udine mi sembra ben assortito. La società è stata brava a risolvere in pochi giorni un problema, assicurandosi un centro di grande livello. Ho seguito Mekowulu anche due stagioni fa, quando ha giocato con i Wolves in Lituania, ci siamo anche visti».

Un pregio e un difetto di Mekowulu?

«Il pregio più grande è l’attitudine al lavoro, infatti Chris è uno che in campo dà tutto. Se andate su YouTube ci sono dei video del periodo trevigiano in cui si tuffa sulle palle vaganti. Inoltre è molto bravo spalle a canestro e a proteggere l’area. Un difetto? A volte con noi aveva problema di falli: non perché li commetta con facilità, ma per la sua grande fisicità».

Lei allo Zalgiris ha visto giocare Dj Brewton. È un buon colpo per l’Apu?

«L’anno scorso è stato una bellissima sorpresa, il faro della squadra rivelazione, lo Jovana. Il campionato lituano solitamente è fuori dai radar, ma vi posso assicurare che ci sono ottimi giocatori e 4-5 squadre oltre allo Zalgiris che se la giocherebbero con le prime otto in Italia. Brewton è stato protagonista di un play-off di alto livello, adesso è in rampa di lancio. Per Udine è una gran presa».

Da esperto di cose lituane cosa ci dice di Bendzius?

«L’ho seguito finché allenavo in Italia. Se uno resta tanti anni a Sassari significa due cose: è un buon giocatore ed è un grande professionista. E poi i lituani hanno cultura del basket di un certo livello, conoscono il gioco. Bendzius la serie A la conosce bene, è una garanzia».

Il roster allestito dai suoi amici Gracis e Vertemati le piace?

«Non voglio portare sfortuna facendo previsioni. Sarà il campo a emettere verdetti. I due anni precedenti, però, dicono che a Udine c’è grande sintonia fra coach e ds. In più hanno una società solida alle spalle. Il primo anno di serie A è difficile per tutti, ma l’Apu ha una bella base da cui ripartire».

A proposito, si ripartirà da Reggio Emilia, dove lei ha allenato a lungo.

«La prima di campionato in casa è sempre pericolosa, a Reggio ricordo alcune partenze complicate. Se Udine fa un buon precampionato e arriva bene all’esordio, può accadere di tutto». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto