Apu, il derby di Gerosa: «A Varese troveremo un ambiente ostico»
Il canturino, primo assistente di Vertemati sulla panchina di Udine, presenta la sfida di domenica: «Non c’è soltanto la star Iroegbu»

La trasferta a Varese profuma di derby per Giorgio Gerosa, primo assistente di Adriano Vertemati sulla panchina dell’Apu. “Gerry” ha trascorso molti anni a Cantù, storica rivale dei varesini, quindi domenica avrà un motivo in più per cercare di dare un dispiacere alla squadra di casa.
Gerosa, da ex canturino sente profumo di derby?
«Diciamo che andare a giocare a Masnago è sempre qualcosa di particolare, perchè Varese è una squadra che insieme a Cantù ha fatto la storia del basket italiano. Andiamo a giocare in un palasport caldo, coinvolgente per la compagine di casa e ostile per quella ospite. Sarà una bella sfida, se consideriamo che i due punti in palio sono importanti per entrambe, diventa ancora più avvincente».
Varese ha un pacchetto esterni di qualità, specie con l’innesto di Iroegbu. Ce lo descrive?
«Comincio proprio da Iroegbu, un ottimo giocatore e realizzatore, tanto da essere già il top scorer della serie A. Con lui Varese ha cambiato aspetto: è bravissimo ad attaccare il ferro sia con la mano destra che con la sinistra, può creare tiri aperti per sé e per gli altri. Librizzi e Moody invece prediligono un gioco più perimetrale, lui invece ama tagliare la difesa entrando in mezzo all’area. Guai però a pensare che Varese sia solo Iroegbu. Librizzi sta facendo bene, è varesino ed è capitano, Moody ha talento e può sfoderare la prestazione. Freeman invece arriva da un infortunio, deve trovare il ritmo».
Quali sono le caratteristiche del reparto lunghi?
«Alviti, ala che può giocare vicino a canestro, ha grande qualità e può tirare da ogni posizione. Nkamhoua è stato il miglior marcatore della Lba prima che arrivasse Iroegbu ed è un lungo atletico con doppia dimensione: può attaccare il ferro o tirare da fuori. Assoui è un altro loro prodotto, ha fisicità e grande impatto difensivo. Infine Renfro, elemento essenziale volto a chiudere la difesa con braccia lunghe e atletismo».
In panchina c’è il greco Kastritis, che ha appena ricevuto la fiducia della società col prolungamento del contratto sino al 2028.
«Un bel gesto da parte di una società che ha voluto da un segnale forte all’ambiente. Kastritis pratica un basket molto aggressivo in difesa: coinvolge tutto il quintetto per impedire agli avversari di far circolare palla. In attacco cerca il tiro nei primi 4/5 secondi oppure un tiro da tre veloce, tenendo il ritmo alto».
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