Apu, cresce l’attesa verso la Virtus. Il doppio ex Ramagli: «Sarà fondamentale recuperare Hickey»

Sabato sera il debutto al Carnera degli uomini di Vertemati. Il coach livornese: «Pronostico chiuso? Udine non la pensa così»

Giuseppe Pisano
La squadra di Vertemati al debutto a Reggio Emilia foto petrussi/ciamillo
La squadra di Vertemati al debutto a Reggio Emilia foto petrussi/ciamillo

Sono due le grandi passioni di Alessandro Ramagli, la pallacanestro e il mare della sua Livorno. Non ci sorprende, quindi, che in un pomeriggio autunnale di una stagione da free agent ci risponda al telefono mentre si sta godendo l’orizzonte del mar Ligure. È lui, doppio ex di Apu e Virtus Bologna, l’uomo più adatto a leggere la super sfida di sabato sera.

Ramagli, che ricordo ha del biennio alla Virtus?

«È stato il picco più alto della mia carriera. Vincere alla Virtus ha un sapore diverso, inoltre è stato un momento di ripartenza dopo la retrocessione in A2 e non era affatto calcolato che la risalita sarebbe stata così rapida».

Coach Alessandro Ramagli
Coach Alessandro Ramagli

Se le “V Nere” sono tornate a vincere scudetti e giocano l’Eurolega un po’ di merito è anche suo, che ha avviato il rilancio nel 2016/17.

«Non nascondo un po’ d’orgoglio. Fu una ripartenza intelligente, senza ansie, tesa a recuperare il rapporto con la tifoseria deterioratosi dopo la retrocessione».

Bologna ha perso Shengelia, Cordinier, Belinelli e Clyburn, sono arrivati Edwards, Smailagic, Niang, Vildoza e altri quattro giocatori. È più debole o più forte?

«Ha fatto un’altra ripartenza intelligente. Il ciclo di quel gruppo si era esaurito, soprattutto Shengelia, Cordinier e Belinelli erano pietre miliari degli ultimi trofei .È stato allestito un roster perfetto per Dusko Ivanovic».

Lei ha allenato diverse volte squadre neopromosse, pensa che l’Apu si possa salvare?

«Udine è un’altra realtà che ha lavorato in modo intelligente, visto il budget. Il coro di italiani ha già dimostrato a Reggio Emilia di essere funzionale al progetto. Poi ci sono sei stranieri che mixano esperienza, ambizione e voglia di emergere. L’Apu è la squadra giusta nel posto giusto».

La partita di sabato ha il pronostico chiuso a favore della Virtus?

«L’Apu non lo penserà, anzi potrà giocare con leggerezza perché nessuno le chiede di battere i campioni in carica. E i giocatori vorranno tentare il colpo, anche se sembra una missione impossibile».

Bologna gioca giovedì sera in Eurolega, può essere un fattore?

«È abituata a giocare su due fronti. Però può accadere che pensi alla prossima settimana, in cui giocherà contro Monaco e Villeurbanne. Può condizionarla non dal punto di vista fisico, ma mentale. Udine deve approfittarne».

Come può l’Apu mettere in difficoltà la Virtus?

«Ha imparato la lezione di Reggio, dove nel primo quarto ha messo poco i corpi e la durezza necessaria. Sono certo che non ripeterà l’errore e sarà pronta difensivamente. Ha molte armi in attacco, può aprire il campo, ha 4 uomini perimetrali e un play dalla doppia dimensione come Hickey. Sarà fondamentale recuperarlo».

Il nuovo ct della Nazionale Banchi è toscano come lei.

«Scelta perfetta. Con Luca ho lavorato dieci anni al Don Bosco Livorno, è come un fratello e lo reputo fra i migliori in Europa. Ha uno staff di alto livello con Ramondino, Vertemati e Squarcina, il viatico ideale per lavorare bene».

Lei che progetti ha?

«L’inattività offre occasioni interessanti, ci si può aggiornare, ma voglio allenare prima possibile. Senza voler gufare nessuno». 

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