L’Apu supera il primo crash test: battuto il Domzale nel debutto al memorial Pajetta
L’Old Wild West vince 81-68 al Carnera e sabato 6 settembre si gioca il trofeo con Trapani. La Vertemati band è un cantiere aperto

Venerdì 5 settembre, l’antipasto con vittoria sofferta, 81-68 al Domzale, sabato 6 settembre la prima vera sfida contro di serie A contro Trapani. C’è il Memorial Pajetta in palio, ma soprattutto il cantiere aperto Apu può testarsi con una delle big annunciate del campionato, perché la squadra di coach Repesa ha roster da grande squadra.
Esordio stagionale (per pochi intimi) al Carnera per l’Apu Old Wild West. Va bene, è ancora estate, va bene c’è la concorrenza dell’Italia malata del calcio con la prima di Gattuso, ma c’erano sei nuovi giocatori da applaudire, speriamo stasera con Trapani vada meglio. Ha fatto fatica l’Apu ad arrivare in serie A, ha ingoiato pure un bel po’ rospi per arrivarci, va sostenuta. Chi c’era ieri, e a dato un occhio a Trapani-Reggio Emilia, ha ben capito che la serie A è altra roba. Ti ci devi adeguare e al più presto, pubblico compreso.

Senza il faro Hickey negli Usa a prendersi la gloria dalla sua università e con capitan Alibegovic ai box (nulla di grave), il primo canestro (da tre) della stagione dell’Apu è di uno tra i più attesi: Andrea Calzavara. Vertemati poi usa subito Brewton, Spencer ma anche Da Ros (una serata da capitano) e Ikangi per una sorta di tributo a due protagonisti della promozione.
Gli sloveni del Domzale, sono tosti, forse più avanti col lavoro, anche se non hanno stranieri e non valgono certo una serie A italiana. Con Bendzius, Dawkins e Mekowulu a metà quarto, l’Apu gioca tutte le sue carte. Dopo 10 minuti è 21-19, dopo 20 a metà partita è 39-34.

È solo il primo test, la difesa è quel che è, Trapani oggi sarà il primo incontro ravvicinato con la Serie A, perché è una semifinalista scudetto e una squadra zeppa di talento sebbene ancora incompleta.
Dell’Apu disegnata dalla coppia Gracis-Vertemati per restare in serie A per ora si possono intravvedere solo alcune cose. La tecnica di tiro e l’eleganza di Bendzius e Dawkins, altri due fari in pectore oltre a Toni, la fisicità di Mekowulu e Spencer, la velocità di Brewton. Il talento di Calzavara, che però deve accelerare il corso anti-ingenuità perché la Lba non perdona. Come in A2 la sensazione è che quando corre l’Apu è un bel vedere. Per una squadra vera, invece, ripassare quando ci sarà il suo faro, Hickey, e, soprattutto, il rodaggio sarà completato.
Ah, due parole le merita il giovane Stjepanovic. Personalità da vendere e prova che dal settore giovanile, finalmente, qualcosa di buono sta arrivando.
Però un cantiere aperto prevede palle perse (una valanga, forse troppe), difesa da aggiustare, errori al tiro. C’è tutto questo alla prima al Carnera, ma anche negli ultimi due quarti si intravede l’obiettivo finale. Brewton, che dal campionato lituano ha messo l’ascensore per quello italiano, deve ambientarsi d’accordo, ma non è solo veloce, difende e forte. Corsa, tiro da fuori, difesa ermetica, gira e rigira il segreto della promozione: il mantra di Vertemati è sempre quello, Ikangi ha gambe e voglia per confermarsi agente segreto della difesa anche al piano sopra.
Una squadra vera si forma anche davanti agli ostacoli alti. C’è n’è uno stasera alle 20.45. Alto e da vedere.
OLD WILD WEST – DOMZALE 81 – 68
21-19, 39-34, 56-49
OLD WILD WEST APU UDINE <Spencer 4, Pavan, Mekowulu 7, Da Ros 7, Stjepanovic 2, Bendzius 23, Brewton 4, Dawkins 23, Calzavara 11, Mizerniuk, Ikangi. Coach Vertemati.
HELIOS DOMZALE Dolnicar 4, Rebula, Zemljic 11, Trsan, Mahmutovic 8, Loboda 3, Nosakhare 3, Lapajne 2, Dragovic 12, Malovic 12, Mahovic 9, Sirc 4. Coach Mocnik.
Arbitri Paglialunga, Bettini e Dionisi.
Note Old Wild West: 16/30 al tiro da due punti, 12/34 da tre e 13/17 ai liberi. Domzale: 16/34 al tiro da due punti, 6/21 da tre e 18/28 ai liberi. Nessun uscito per 5 falli.
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