Anima e cuore non bastano all’Apu, anche Brescia fa festa a Udine
L’Old Wild West si arrende 81-72 al Carnera nonostante l’ottima prova di capitan Alibegovic, che ha sostituito alla grande Dawkins, e il ritorno di Hickey

Adesso la cosa peggiore che l’Apu Old Wild West può fare è deprimersi, abbattersi, pensare che la salita sia troppo dura per essere scalata. Il rischio c’è, perché l’impatto con la serie A è stato duro per la banda di Vertemati. Domenica 19 ottobre, al Carnera ha lottato, anche guidato all’inizio. Ci ha messo anima e cuore, ha provato a rimontare, ma ha perso contro Brescia, che si sapeva essere forte e si è dimostrata tale.

Il tutto nonostante una super partita di capitan Alibegovic (21 punti), che ha sostituito alla grande Dawkins, e il ritorno di Hickey (20). È il resto che non è andato come doveva. Per battere un avversario così devi essere perfetto. Udine, a una settimana dal derby con Trieste, non lo è stata.

Bilan, Ivanovic e Della Valle, attorno, pur senza Massenburg: coach Cotelli ha una gioielleria. E non solo perché è reduce dalla finale scudetto persa con la Virtus. Vertemati non ha Dawkins, ma c’è Hickey dalla panchina. Alibegovic, ex di turno, piazza subito tre triple, da capitano. Solo che poi ti accorgi che Ndour il lungo dall’altra parte ha una velocità folle. Attacca il canestro e pianta una stoppata a Spencer da paura. Della serie, amico questa non è la A2. A 6’ dalla fine del quarto riecco Hickey, coro dedicato, morale a mille. Molto dell’Apu dipende da lui.

Subito due sontuosi canestri, leadership e ritmo. Fine primo quarto: Apu avanti 23-16, aspettando Bendzius e Brewton, e con una difesa forte contro una squadra forte, ma forte davvero. Applausi. Il Carnera è bello carico “Vi vogliamo così”. Ndour è un rebus per la banda di Vertemati, che appena accenna a una mini-fuga (+ 6 massimo vantaggio) si ritrova Brescia in scia, che alza il livello di attenzione in difesa. Vero, il capitano, Hickey e persino Mekowulu segnano da tre, ma la fretta, la voglia di stupire (schiacciata mancata dal nigeriano in transizione), la difesa che cala, fregano di brutto l’Apu.
Un air-ball, di Bendzius da tre sul finire del quarto è primo sinistro presagio. Così Brescia, da grande squadra, con un Bilan non più silente sotto, accelera e mette la freccia: 39-44 all’intervallo. L’impressione è che lo faccia senza più di tanto dannarsi l’anima contro una squadra che l’anima ce la mette tutta. Palla dentro, palla fuori: bingo. Insomma, l’Apu va negli spogliatoi con un pugno di mosche in mano, e un filo della partita da riprendere. In fretta.
Vertemati prova a farlo ancora con Da Ros (bravo) in campo al posto di Bendzius (brutto segno). Servirebbe una scossa a Udine. Gliela dà…Rivers. Sbaglia da solo in contropiede la palla del +10 e l’Apu respira con Alibegovic che continua a martellare i rivali con triple e canestri da due che tengono a galla i suoi. Restare a galla, già restarci con i lombardi è un’impresa.
Ma quando tira Calzavara, ad esempio, non è la stessa cosa di Alibegovic che deve uscire per prendere fiato. Servirebbero punti da Bendzius e Brewton, alternative alle triple. Non arrivano e Brescia riaccelera. Ha ormai le mani sul manubrio ben salde la squadra di Della Valle. Non ha le gambe appesantite dall’Eurolega come la Virtus 8 giorni prima. Già, quella partita che era incredibilmente già vinta. Il vero rimpianto. Fine terzo quarto: 65-53 per gli ospiti. La tripla di tabella di Burnell è un altro triste presagio.
Del resto, signori, se Da Ros (generoso) deve giocare minuti e minuti al posto del fantasma di Bendzius, quella che doveva essere la certezza della squadra, Brescia non la batti.
Brewton prova a fare il solista, Spencer lotta alla grande con Bilan, a 7’35” dal termine la banda del West risale, 60-66 e poi 63-66, il palazzo è caldissimo. Tre triple, ben costruite, di Mirza, Anthony, DJ (ancora loro), escono di un niente. L’8 (Hickey) non ci sta, vero appena il povero Da Ros sfiora Bilan è fallo. Con quegli arbitri lì gioca fino a 50 anni il croato. A 4’ dalla fine, con Brescia lì a tiro, Bendzius completa il suo disastro facendosi fischiare passi contro un avversario che ormai era pronto a subire canestro.
Tripla di Ivanovic (26 alla fine) su assist di Miro il croato, te pareva. Poi il play balcanico abbatte Hickey davanti ai signori in grigio e segna da tre. Si mette le mani nei capelli Vertemati. Finisce quando sempre Bilan “in ciabatte” segna da tre. Si, sa fare anche quello. Finale 72-81.
Non mollate ragazzi. Ma squadre così le batti solo con una partita perfetta di 6-7 giocatori, non tre o quattro come si è visto contro Brescia.
OLD WILD WEST UDINE – GERMANI BRESCIA 72 – 81
23-16, 39-44, 53-65
APU OLD WILD WESTAlibegovic 21, Spencer 7, Hickey 20, Mekowulu 3, Da Ros 7, Bendzius, Brewton 12, Calzavara 2, Ikangi. Non entrati Stjepanovic, Pavan e Mizerniuk. Coach Vertemati.
GERMANI BRESCIA Bilan 12, Della Valle 8, Ndour 13, Burnell 6, Ivanovic 26, Mobio 3, Rivers 9, Cournooh 4. Non entrati Ferrero, Doneda e Santinon. Coach Cotelli.
Arbitri Grigioni di Roma, Perciavalle di Torino e Nicolini di Palermo.
Note Apu: 13/36 al tiro da due punti, 13/37 da tre e 7/12 ai liberi. Brescia: 17/36 al tiro da due punti, 11/26 da tre e 14/18 ai liberi. Nessun uscito per 5 falli. Spettatori 3500.
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