Ancora un pareggio per l’Udinese, a Monza finisce 1-1

Buona la prima per Gabriele Cioffi che, subentrato in settimana a Sottil, esordisce per la seconda volta sulla panchina bianconera con un punto che regala fiducia in ottica futura

Pietro Oleotto

MONZA. Eppùr si muove. È il caso di rispolverare Galileo Galilei per la prima di Gabriele Cioffi dopo l’ennesimo pareggio stagionale, il settimo in dieci giornate, un bottino che permettere all’Udinese di agganciare l’Empoli per condividere il terzultimo posto, con i toscani che però avranno la possibilità di allungare ulteriormente domenica sera, anche se contro un’avversaria decisamente complicata come l’Atalanta.

Il Verona adesso è solo un punto più su, il Cagliari si è avvicinato con l’incredibile colpo di reni piazzato contro il Frosinone e quindi un pareggio a Monza resta comunque un risultato positivo, anche se la vittoria, una sorta di tabù per i bianconeri, non si fa vedere da 14 partite, a cavallo di due campionati .

Eppure le scelte di Cioffi non erano state tutte scontate, puntavano a sorprendere gli avversari determinando degli equilibri tattici diversi dal solito.

Insomma, avevano cercato di ravvivare lo stantio 3-5-1-1 in particolare con Jordan Zemura piazzato sulla sinistra, là dove con Sottil aveva pascolato, spesso e volentieri, Hassane Kamara.

Il ragionamento è semplice: se non hai inventiva sulle fasce questo modulo diventa scontato. Non a caso durante la sua prima avventura da capo-allenatore in Friuli, ereditata da Luca Gotti, il tecnico fiorentino aveva due motorini come Nahuel Molina e Destiny Udogie che adesso giocano rispettivamente per Atletico Madrid e Tottenham, non esattamente il Borgorosso Football Club del presidente Alberto Sordi.

In bianconero ora c’è poco o nulla. In particolare sulla destra. E quel nulla a tratti si rivela perfino dannoso. Vedere Festy Ebosele, titolare in serie A è a tratti deprimente.

Il ragazzone arrivato fino alla nazionale maggiore irlandese – non osiamo immaginare i rivali nel ruolo – è monodimensionale. Datemi il pallone e ghe pensi mi, avrebbero detto nella vicina Milano.

Il che porta a due possibili conclusioni. La prima: Ebosele non sa ancora interpretare quel ruolo a 360 gradi. La seconda: Ebosele non è adatto a quel ruolo. Non si scappa.

È scappato, invece, il greco Kyriakopoulos . Su quella fascia, per il gol dell’1-0 brianzolo. Inseguito inutilmente dal numero 2 di camouflage vestito (visto che le maglie erano quelle dello stilista Pipitone) che non è riuscito a impedire il cross sul quale, anticipando Zemura proteso nella diagonale, si è avventato Colpani.

Da lì per tutto il resto del primo tempo e i primi minuti della ripresa l’Udinese è spenta. Produce poco o nulla fino all’occasione di Zemura a tu per tu con D Gregorio che lo mura in uscita.

Servono le mosse di Cioffi per darle ossigeno. A sorpresa fuori Samardzic e, comprensibilmente, Ebosele. Dentro Lucca per affiancare Success, fino a quel momento inutile da centravanti con Pereyra trequartista.

Così il “Tucu” si posiziona da mezzala con Joao Ferreira sulla fascia destra. L’Udinese si risveglia, spreca un contropiede in modo “lunare” con Success e riceve un’altra scossa: fuori Payero (alle prese con un problema alla spalla destra) e dentro Lovric, fuori Zemura e dentro Kamara per cambiare anche la fascia sinistra.

Sono le mosse giuste. Dopo pochi minuti Ferreira centra dalla destra e Lucca insacca. Non solo. C’è spazio anche sul possibile colpo del ko con Lovric che conclude da centro area, ma il pallone deviato scavalca l’incrocio della porta del Monza.

Il finale è tutto dei padroni di casa, i bianconeri si chiudono è ripartono un paio di volte, ma non producono pericoli. Arriva un altro pareggio. Con un sapore decisamente diverso, anche se la dieta è ancora ipocalorica. —

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