Amoroso: «Io, Zico e Totò nel nuovo Friuli»

L'ex attaccante bianconero lancia un’idea: “battezzare” lo stadio con le tre stelle bianconere in campo
Roma 20 Maggio 2014. Zico Amoroso e Di Natale prima della partita Italia-Brasile. Copyright Foto Petrussi
Roma 20 Maggio 2014. Zico Amoroso e Di Natale prima della partita Italia-Brasile. Copyright Foto Petrussi

UDINE. Zico, Amoroso e Di Natale, contemporaneamente in campo per la prima partita nel nuovo stadio Friuli. É questa l’idea accattivante e suggestiva che è nata martedì sera nello spogliatoio dell’Olimpico tra i tre fuoriclasse che con i loro gol hanno segnato in epoche diverse la storia dell’Udinese.

«Io e Zico ne abbiamo parlato con Di Natale che ha promesso di farsi promotore di questa iniziativa con la signora Giuliana Pozzo», confessa Amoroso mentre fa colazione Là di Moret. Progetto intrigante.

L’obiettivo di Gianpaolo Pozzo è concludere i lavori entro la fine di luglio 2015, questo significherebbe organizzare un’amichevole ai primi di agosto tra le “Vecchie glorie bianconere” e il “Resto del Mondo”. Un vero e proprio evento che darebbe lustro al nuovo Friuli.

Amoroso, è in uno spogliatoio che possono nascere certe idee?

Evidentemente sì. Speriamo si possa riuscire a organizzare la cosa. Zico, Di Natale, Amoroso ma anche tanti altri campioni che hanno fatto la storia dell’Udinese credo sarebbero felici. Con tutti i grandi calciatori che sono passati da queste parti si potrebbe fare una selezione di star. Penso a Balbo, Sensini, Pizarro, ma anche Calori, Poggi, Giannichedda, Fiore.

Provi a spiegare cosa succede a un giovane che arriva in Friuli...

Se hai voglia e stimoli giusti è quasi impossibile non fare bene a Udine. Qui la società mette a suo agio il calciatore, lo coccola, lo protegge assieme a tutto l’ambiente che non mette pressione.

Peccato che l’Italia non sia più un sogno dei calciatori brasiliani.

Già. La serie A per me rimane il calcio più difficile, ma i grandi campioni preferiscono andare altrove. Il livello tecnico è sceso, ogni tanto quando guardo qualche partita penso che se mi allenassi un po’ anche a 40 anni potrei fare la mia figura.

Cosa fa oggi Amoroso?

Sono responsabile del settore giovanile del Guaranì.

C’è qualche talentino che ha consigliato all’Udinese?

Io ho un rapporto diretto con Gino Pozzo. Quando c’è un giovane che secondo me può fare bene in Italia lo chiamo. Ma non è facile: ormai tutte le società brasiliano fanno firmare contratti anche a calciatori giovanissimi.

É vero che suo figlio Giovanni giocherà nell’Udinese?

Andrà in ritiro con la Primavera dal 15 luglio. É bravo, gioca trequartista o esterno di sinistra, ma non creategli troppe aspettative attorno.

Nell’Udinese di oggi ci sono molti brasiliani. Qualcuno, però, non ha lasciato il segno.

Ma altri sì. Danilo, per esempio. Ho parlato con lui a Roma. Gli ho detto che se qui sta bene non ha senso cambiare. Io tornassi indietro sceglierei di rimanere a Udine in una squadra che poteva lottare stabilmente per l’Europa.

Amoroso, chi vince il Mondiale?

io non vedo il Brasile così favorito. Ci sono almento altre tre squadre sullo stesso livello della Seleçao: la Germania, l’Argentina e la Spagna. E occhio al Belgio che potrebbe essere la rivelazione del torneo.

E l’Italia?

Gli azzurri dalla loro hanno la tradizione. Affrontare l’Italia è sempre un problema per tutti. Rispetto al 2006, però, mancano le individualità in grado di fare la differenza. Penso a Del Piero, Totti, Camoranesi, Pirlo.

Pirlo c’è ancora, e poi si discute molto di Balotelli.

Ha talento, ma ha fatto ancora poco per essere il centravanti dell’Italia. Io fossi stato in Prandelli mi sarei portato sia Di Natale che Totti.

Il ct ha puntato più sulla forza fisica e sulla quantità che sulla qualità...

Se si eccettua Manaus non è mica detto che durante il Mondiale farà molto caldo.

In Brasile si aspettano molto da Neymar. Ma non è sopravvalutato?

Non credo. Giocare nel Barcellona con grandi campioni l’ha sicuramente fatto crescere. Lui in Nazionale riesce a dare il meglio di sè, cambia atteggiamento, si diverte e diventa un giocatore importante.

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