All’Udinese non c’è spazio per il gioiellino Pafundi: muro contro muro da evitare tra il 17enne e la società
Il talentino classe 2006 finora ha raccolto solo 7 minuti in campionato (contro la Fiorentina) sotto la gestione di Andrea Sottil e 53 in Coppa Italia (con il Cagliari) con Cioffi al timone

UDINE. Cosa c’è dietro alla «scelta tecnica» ufficializzata da Gabriele Cioffi dopo l’esclusione di Simone Pafundi dalla lista dei convocati per la partita contro il Verona? Di sicuro il malcontento del talentino classe 2006 dell’Udinese che finora ha raccolto soltanto 7 minuti in campionato (contro la Fiorentina) sotto la gestione Sottil e 53 in Coppa Italia (col Cagliari) con Cioffi.
Numeri che stanno incidendo sulla crescita di Pafundi che trova posto ormai solo in azzurro, nell’Under 19, dove tra l’altro si è segnalato nel corso dell’ultima sosta con una doppietta, abbellita da un autentico eurogol che ha fatto il pieno sui social.
La situazione delicata dell’Udinese in classifica naturalmente non lo aiuta, così come l’assetto tattico che non necessità di un attaccante da tridente o di un trequartista, i ruoli che potrebbe ricoprire il 17enne nato a Monfalcone che ha rinnovato il 31 agosto un contratto ora in scadenza nel giugno del 2026, il massimo per un minorenne.
Proprio le mosse della scorsa estate vanno valutate per capire lo scenario. Reduce da un buon Mondiale U20, si è affidato al procuratore milanese Edoardo Crnjar che tuttavia non è riuscito a centrare l’obiettivo: pianificare la crescita di Pafundi mediando tra le necessità della società bianconera e quelle della famiglia che scalpita per vedere il suo Simone protagonista. Comprensibile.
L’alternativa sarebbe stata un trasferimento, ma dopo aver sondato in prospettiva il Brighton, dove allena il suo assistito Roberto De Zerbi, Crnjar non ha portato l’offerta da 20 milioni richiesti da Gino Pozzo.
Si è arrivati così al rinnovo, al poco spazio in prima squadra, alla revoca della procura a Crnjar: ora Pafundi è senza agente, ma la sua procura è ambita dai migliori professionisti in Italia, mentre l’Udinese osserva e tramite mister Cioffi ha fatto sapere a Pafundi che il suo futuro non è prioritario. E glielo ha fatto capire spedendolo in tribuna.
Bisogna evitare il muro contro muro in vista del prossimo 14 marzo, quando il ragazzo diventerà maggiorenne e l’Udinese gli chiederà di firmare per 5 anni per blindarlo. C’è tempo per ritrovare la sintonia, si dirà.
Pafundi entro breve dovrà decidere a chi affidarsi allo scopo di pianificare il proprio futuro, come detto, e quel passo potrebbe davvero riavvicinarlo a Gino Pozzo, anche lui interessato a valutare chi aspira a mettersi in casa il sinistro d’autore del ragazzino o, in alternativa, lanciarlo con l’Udinese. Perché senza vederlo giocare nessuno adesso spenderebbe i 20 milioni richiesti.
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