«Allenatore in panchina senza patentino» Liventina denunciata alla procura federale

«Tolleranza zero per gli allenatori senza patentino e siamo d’accordo. Ma che cattiveria denunciare la Liventina perché il nostro mister non era in regola». Questo l’amaro sfogo, ieri a Sacile, di Sereno De Marco (nella foto), patron della Liventina: dovrà comparire davanti al tribunale della Procura federale a Udine, il 23 febbraio. Marco Matteo, il tecnico della squadra che milita in Seconda categoria, nel girone A, intanto, è stato sostituito in panchina da Renato Tomè. «Che amarezza – ha continuato De Marco, raggiunto dall’avviso della giustizia sportiva –. Il nostro allenatore attualmente sta seguendo il corso per conseguire il patentino Uefa B: è stato selezionato e ha un pedigree calcistico non indifferente. Ex calciatore dilettante, è il plusvalore della nostra squadra. In primavera conseguirà il “diploma” e saremo in regola. Intanto, rischiamo una multa salata che per le nostre casse sarà dolorosa e per il sottoscritto potrebbe arrivare una squalifica. Ma andiamo comunque avanti, a suon di sacrifici e di passione per il calcio». I controlli a tappeto ci sono per tante società locali: serve la qualifica base. “Dura lex, sed lex”: lo dicono alla Liventina il patron De Marco con i collaboratori e se ne fanno una ragione, del divieto di allenare, nel calcio dilettanti, senza il patentino. «La crociata contro gli allenatori non in regola è pressante tra le squadre friulane – ha concluso De Marco –. Ci sono le regole che vanno rispettate: lo stiamo facendo. Ma la denuncia anonima è stata un contropiede davvero inatteso a metà campionato». L'allenatore rischia la diffida e il presidente il deferimento, con una multa che potrebbe arrivare a mille euro. (c.b.)
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