All’Apu non basta il cuore: al Carnera passa Tortona

Udine, sempre sotto, rientra più volte in partita ma alla fine deve piegarsi ai piemontesi: i bianconeri restano all’ultimo posto

Antonio Simeoli

Piange il cuore scriverlo, perché la cavalcata trionfale dell’Apu verso la serie A ve l’abbiamo raccontata ed è stata meravigliosa.

Ma Udine, giocando come sabato sera al Carnera, ci starà ben poco in serie A. Ci crede, lotta, non si arrende, perde con Tortona 90-94 una partita punto a punto nel finale ma così, crediamo, farà fatica. Perché manca all’appello almeno un giocatore (forse due) di quelli che ti fanno svoltare e vincere le partite.

No, non c’entra la sconfitta con Tortona, per budget la squadra di Beniamino Gavio, quello delle autostrade, è di altro livello. È la struttura dell’Apu attuale che ce lo fa scrivere.

Non è possibile che i migliori siano sempre Alibegovic o Da Ros, che sono rimasti per garantire minuti di qualità e non certo per tirare la carretta. Il presidente Pedone era in tribuna, se ne sarà certo accorto. In avvio Vertemati sorprende giocandosi subito la carta Dawkins, il più discusso, cui affida addirittura il compiuto di marcare Vital. Il problema per l’Apu però è subito il polaccone Olejniczak, uno che stoppa (due di fila) ed è anche pericoloso in attacco.

Ecco serviti i due temi della giornata e la gara si mette subito in salita per gli uomini di Vertemati. Confusionari e imprecisi a dir poco. Vital e Hubb, fischiettando, sanciscono l’inizio orribile di Udine: 2-12 a nemmeno metà quarto. Ci mancherebbe, i piemontesi sono forti, ma è la squadra di Vertemati che non c’è. Il coach cavalca ancora Dawkins, della serie o ti svegli o te ne vai.

Risponderà con 26 punti, quanto basta, crediamo, per togliere da lui la tagliola. È l’Apu, però, che fatica : il lungo Gorham ad un certo punto sbaglia da centro area, nel sonno generale si prende il rimbalzo e segna. “La gente come noi non molla mai” canta la Gioventù Bianconera, che quando canta così vuol dire che le cose si mettono male. Entrano Da Ros e Alibegovic e danno una scossa.

Ma se la scossa la devono dare loro ... Primo quarto: 15-23, solo grazie a due triple miracolose del capitano. Peggio: ad un certo punto poi Udine gioca con i reduci di un anno fa più Spencer. Una (forte) squadra di A2 contro, super giù, la quarta-quinta forza della serie A.

Dawkins con 5 punti di fila illude il Carnera che non fa neanche in tempo ad infiammarsi che la banda di coach Fioretti dà una mazzata tremenda con i siluri di Vital, super cannoniere, Hubb e l’ex Strautins. Intervallo: 36-48. Udine rientra in spogliatoio sotto un treno e con un mare di dubbi. Mancano gioco, talento, amalgama, identità, almeno due giocatori che la buttino dentro quando serve.

L’Apu, a metà novembre, è ancora in mezzo al guado tra la serie A2 e la serie A. Ma il campionato corre e non ti aspetta. Ci pensa tale Luca a infiammare il Carnera segnando da metà campo all’intervallo. Almeno lui segna, all’intervallo l’Apu cavalca un funereo 7 su 19 da due. L’unico modo per riaprirla la partita è difendere e ballare la rumba dall’arco dei tre punti.

E fermare il polacco sotto canestro. Immarcabile e dimostrazione di come nella costruzione della squadra qualcosa non ha funzionato anche nella ricerca dei lunghi. Vertemati è una furia perché la sua difesa non funziona come sempre. Ci prova Udine, quattro triple di fila, a un certo punto Brewton pensa di essere alle vicine giostre visitate in settimana lanciando un alley-oop in mezzo all’area per Spencer sul -12 dei suoi. La serie A non è un luna park, ragazzo.

Mirza ci mette il cuore, Hickey di più, Da Ros lotta tira da tre, i ragazzi del West risalgono fino a meno sei. Ma ogni volta Tortona riaccelera. E sul finire di quarto qualcuno comincia a fischiare. Tortona a 10’ dalla fine vince 72-62. Hickey (che cuore) stantuffa con la palla, tira, sbaglia, segna riporta da solo l’Au a - 5 (70-75) a 8’ dalla fine.

Lo imita Ikangi con una tripla, - 4 (73-77), il palazzo diventa una bolgia. Ci prova Da Ros, che deve giocare al posto di un americano in serie A a 36 anni. Sempre loro, gli irriducibili, con Dawkins e quello delle giostre in panchina.

Quando rientra Aubery mette un paio di canestri d’autore riportando i suoi sul 87-89 con due tiri liberi a 44” dalla fine. Incredible. Altro finale punto a punto. Tripla di Vital dall’angolo. La chiude Strautins dalla lunetta. Altra sconfitta. E domenica a Varese.

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