Gesteco, la strada è quella giusta: e ora arrivano tre match chiave
La vittoria di Cento conferma il buon momento dei ducali. Ora si fa sul serio con Livorno, la capolista Pesaro e poi Rimini

Seconda vittoria in fila per la Gesteco Cividale. Dopo un primo tempo di grande sofferenza, al palazzetto di via Perusini i ducali hanno regolato con autorità la Sella Cento, formazione ostica come testimoniato dalle sei vittorie raccolte nelle prime dieci uscite.
Lo stile di gioco della squadra di Emanuele Di Paoloantonio, infatti, è unico nella categoria e le ha permesso sinora andare oltre la somma del valore dei singoli. Dinamismo, energia e ritmo alto sono le chiavi con cui la Benedetto XIV stravolge i piani degli avversari, costringendoli a cambi difensivi da cui nascono situazioni in cui l’attaccante ha un netto vantaggio, solitamente fisico, sul proprio marcatore. Una condizione utile non solo per i realizzatori, su tutti Stacy Davis e Gabe Dovoe, ma anche a rimbalzo. È così che gli emiliani hanno messo in difficoltà la Ueb, vincendo nettamente il confronto a rimbalzo (16 a 23, solo tre rimbalzi offensivi concessi) e andando al riposo sul 27 a 40.
Certo Cividale ci ha messo del suo. «Le percentuali basse riflettono dei tiri mal presi – ha commentato il tecnico nel post partita, riferendosi al 10 su 28 dal campo dei suoi – nel secondo tempo invece da scelte più logiche sono nate tante penetrazioni, ma la svolta è stata difensiva». La Gesteco infatti nella ripresa ha cambiato marcia nella propria metà campo, un dato ricorrente in questo avvio di stagione, e ha preso in mano le redini del match trasformando il pitturato in una fortezza: nei primi venti minuti Cento ha tirato da 11 su 19 da due punti, nella ripresa 6 su 19. E con le percentuali al tiro dall’arco piuttosto basse per entrambe le squadre (7 su 31 per gli ospiti, 6 su 25 per i padroni di casa), è stata una differenza decisiva.
Come già a Roseto, il tecnico ha ridotto le rotazioni, ruotando di fatto sette giocatori, con Alessandro Ferrari a sedere e soli cinque minuti per Alessandro Amici e Luca Cesana, a cui è stata preferita la coppia Redivo-Rota. Nel marasma dei cambi sistematici, il “Pilla” ha scelto di non schierare i tre piccoli e come uno scacchista ha giocato anzi con due torri, affiancando Matteo Berti all’incontenibile Deshawn Freeman (16 punti, 8 su 9 al tiro), con profitto. Il lungo italiano, così come il suo capitano, ha fatto la differenza con il lavoro oscuro, dimostrando di poter fare la differenza, nei panni di “Robin” al fianco del “Batman” di Rocky Mountain.
Passaggio a vuoto, a livello realizzativo, per Francesco Ferrari e Leonardo Marangon, 3 su 18 al tiro in due; positivo, invece, l’impatto energetico e difensivo. Ora però le cose si fanno serie. Nelle prossime tre sfide i friulani affronteranno Livorno (domenica alle 17, in casa), la capolista Pesaro e poi Rimini, in due trasferte complicatissime. L’esito di questi confronti dirà molto sugli ambiziosi delle Eagles.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








