Adami: "Friuli terra di basket, ecco il nostro miracolo"

UDINE. Di mestiere fa l’avvocato, dei tifosi (e non solo). Un giorno qua, un giorno là in giro per l’Italia a tentare di tirar fuori dai guai supporters di varie squadre di calcio. Ma Giovanni Adami è essenzialmente un uomo di basket.
Ex giocatore semi-professionista, ora dirigente. È il presidente regionale della Federazione italiana pallacanestro con “vista” a un posto in consiglio federale.
Il treno per Udine da Roma Termini è partito, alle spalle l’ennesima vittoria in Cassazione, stavolta la grana era di un tifoso della Salernitana. Adami insossa la canotta, si allaccia le scarpe e fa il quadro del basket regionale. Ed è un fiume in piena.
«Siamo la regione dei canestri, nessuno può dire il contrario. Esportiamo gioielli su gioielli. Trieste ha sfornato Tonut e Ruzzier e il Friuli...».
Cusin?
«E Pascolo? Davide è ormai uno dei tre lunghi più forti della A1, Cusin è un perno nella Nazionale, poi ci sono Gaspardo, Mian. Il movimento di alto livello è in salute, stiamo tornando ai livelli di Galanda, Michele Mian, Chiacig, Pozzecco».
Trieste ancora locomotiva?
«È inevitabile, è una città di basket dove la palla a spicchi si pratica nelle scuole al 90%, dove la passione si tramanda di padre in figlio».
Sarebbe una piazza da vertici della serie A1...
«Certo, ma con le risorse a disposizione la Pallacanestro Trieste fa già miracoli in A2, proponendo di continuo giovani al grande palcoscenico».
Il movimento insomma è in salute, la Federazione immagino abbia poche risorse, cosa sta facendo per aiutare le società?
«Formazione. Continuamente inviamo sui campi tecnici di nome, penso al “califfo” Mario Blasone o a Sandro Guidi, per fare clinic con gli allenatori. Quindici società sono già state coinvolte, siamo l’unica regione a farlo. E i risultati si vedono. Siamo una piccola regione per numero di abitanti e tesserati, perché sotto i 12 anni abbiamo poco più di 5 mila tesserati e altrettanti sopra, ma nelle competzioni tricolori ci difendiamo alla grande finendo a ridosso, e qualche volta davanti, alle regioni colosso del movimento».
Presidente, a Gorizia, città del basket, qualcosa si sta muovendo con una ritrovata vena dell’Ardita in C gold...
«Sì, il progetto su Gorizia è fondamentale per la Fip Fvg, quella è la città del basket, porteremo in maggio le finali regionali delle compagni dagli under 13 agli under 19 con ben 70 partite in un fine settimana: un’abbuffata di pallacanestro per un pubblico competente».
Anche Pordenone ha perso la squadra di riferimento...
«È vero, il Sistema ora gioca in C silver, ma nella categoria superiore sta ben facendo Spilimbergo lanciando giovani. Una squadra di riferimento ad alto livello non c’è, ma là i vivai continuano a sfornare talenti e a ribollire di passione».
Udine? Il progetto pedone-Gsa le piace?
«Ricordate l’Udinese di Zaccheroni, quella squadra che aveva talenti come Bierhoff, Poggi, Giannichedda o Amoroso e altri, ma soprattutto era un gruppo coeso con un grande allenatore? Beh, la Gsa di Lardo e Vanuzzo mi ricorda tanto quella squadra. Si allenano, vincono insieme giocatori che hanno vinto scudetti, con giovani di belle speranze o talenti in cerca di rilancio. E la chiave è la difesa solida che un grande allenatore come Lardo ha inculcato ai suoi: meravigliosi. Meritano la serie A, perché Udine è una città del basket da serie A».
Adami, la regione poi è diventata terra di grandi eventi della palla a spicchi. Udine ospiterà quest’anno gli Europei femminili under 16, ma il Friuli Venezia Giulia sogna i Mondiali under 19, una competizione che sarebbe clamorosa per una piccola regione come la nostra...
«È meraviglioso il lavoro che stanno facendo Davide Micalich e il suo gruppo di ragazzi appassionati. È da dieci anni che riescono a portare in regione eventi di grande spessore e la cosa bella è che spronano altre realtà organizzative a fare altrettanto. Penso a Pordenone che organizzerà le finali nazionale Under 18 di eccellenza, con un team che nulla a che vedere con la Dgm di Micalich. Questo vuol dire che l’esempio di Udine viene seguito. E come non dimenticare la Summer league di Muggia o il torneo Suoncolora di Fogliano, due importantissime realtà del basket giovanile?».
Nel week-end torna il Basket day di serie C silver, stavolta a San Giorgio di Nogaro...
«Tutte le squadre in campo in due giorni, e per giocatori e dirigenti, grazie alla Fip clinic con allenatori, dirigenti, arbitri. Un modo per fare gruppo, stare insieme e aggiornarsi nel nome della pallacanestro».
L’Italia di Gallinari e Messima, con Pascolo e Cusin, punta alle Olimpiadi: tornerà ad allenarsi in regione come ha fatto negli ultimi anni?
«Prima del torneo preolimpico di Torino sarà impossibile, prima delle Olimpiadi...speriamo: ma i tifosi del basket in regione devono sapersi accontentare; la Nazionale si è allenata e ha giocato in Fvg per 4 anni di fila...Andasse a Rio sarebbe un sogno, se sull’aereo poi salissero Cusin e Pascolo sarebbe il trionfo del Friuli».
Adami, siamo alla fine. Da storico tifoso dell’Udinese due parole sui bianconeri...
«In carcere l’altra sera sentivo ricordare con nostalgia ai tifosi bergamaschi che assisto una trasferta in Inghilterra per un’amichevole dell’Atalanta contro una squadra inglese...Io ho visto Candela segnare nel finale ad Atene in Champions o Pasquale violare Anfield Road. Per questo dico ai tifosi bianconeri: abbiamo vissuto grandi momenti di calcio in vent’anni, un paio di stagioni in tono minore possono starci».
Canestro da tre punti, piedi a terra, fronte a canestro. Quando giocava quel tiro era una delle specialità del presidente.
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