Udinese-Pescara Segui la Diretta

UDINE. È arrivato il momento degli imperativi. Battere il Pescara. Ma anche: non sottovalutare il Pescara. Necessità e cautela si mescolano immancabili nello shaker dell’Udinese, costretta dalla classifica a progettare una pronta risalita in classifica, dopo i 6 punti raccolti nelle prime sette giornate di campionato. Sei punti e molti complimenti che, tuttavia, non fanno “sugo”. A Firenze e a Napoli, là dove giocano delle protagoniste di questo inizio stagione, per esempio, la banda del Guido ha giocato alla pari, subendo la rimonta una volta e sfiorandola, un’altra, sempre in zona Cesarini.
Tutte occasioni sprecate che avrebbero potuto dare una forma diversa alla graduatoria, se a questi due punti non conquistati ne aggiungiamo altrettanti, quelli gettati alle ortiche a Siena. Ecco, gira e rigira si parla di risultati, non di gioco, di moduli o di assenze (quelle passate e quelle attuali).
Obiettivo. Insomma, oggi al Friuli l’Udinese deve provare a ritornare alla vittoria. Quest’anno in campionato l’ha fatto soltanto con il Milan, quasi un mese fa, poi tanti pareggi e una sconfitta, nell’ultimo appuntamento prima della sosta, quello di Napoli. In mezzo, tuttavia, c’è anche il tonificante successo di Liverpool in Europa League, un “colpo” che ha permesso ai bianconeri di crescere sotto il profilo dell’autostima, oltre che produrre punti preziosi per la classifica europea in vista dei prossimi due impegni, in trasferta e in casa, contro gli svizzeri dello Young Boys. Con una vittoria contro il Pescara, la squadra di Guidolin rimbalzerebbe a quota 9, con davanti quattro gare a quel punto chiave, per le future ambizioni: con Roma, Catania, Bologna e Chievo.
Difficoltà. Il Guido ha sbandierato il solito atteggiamento cauto sul rettilineo che l’ha portato alla gara di oggi. Ma accanto a questo bisogna aggiungere un po’ di pepe. Contro il Pescara non ci saranno nè Basta, nè Pasquale, gli esterni che, a turno, nell’arco dei primi due mesi della stagione, hanno dimostrato di saper interpretare meglio il ruolo nel quadro di un 3-5-1-1 (o 3-5-2, nella sua variante con la doppia punta) che il tecnico di Castelfranco sembra voler cavalcare anche stavolta.
Scelte. Per sostituirli potrebbero scedere in campo due giovani, Faraoni a destra e Gabriel Silva a sinistra. E se l’alternativa nel primo caso è un super-jolly come Pereyra, nel secondo è Armero la pedina che dovrebbe restare fuori, complici anche gli impegni con la Colombia e i rientri lunghi, troppo lunghi per uno che ama preparare le partite durante la settimana, come il Guido. Questa l’impressione, così come è un’impressione la conferma di Maicosuel alle spalle di Totò e la scelta di Allan come mezzala destra, dove c’è tuttavia anche l’opzione Pereyra. Il resto è un piatto già servito più volte e senza correre rischi, dall’inizio della stagione: Benatia, Danilo e Domizzi davanti al portiere Brkic, Pinzi perno centrale, Lazzari mezzala sinistra. La caccia al Delfino pescarese è partita.
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