Ventura avverte: «L’Udinese deve stare in campana»
L’ex allenatore dei bianconeri: «Ci vuole un attimo a essere risucchiati. Zaniolo? Bisogna lasciarlo libero di creare come a Roma»

«L’Udinese deve stare in campana perché ci vuole un attimo a essere risucchiati».
Giampiero Ventura piazza questa considerazione che sembra un carico da novanta in vista della ripresa del campionato che porterà i bianconeri a Cremona prima di ospitare il Lecce, e tanto basta per far alzare le antenne chiedendo lumi all’esperto allenatore.
Ventura, perché questo monito ai bianconeri?
«Perché il valore della rosa dell’Udinese è superiore, ma è un aspetto diverso dal trend, quello negativo che può essere dietro l'angolo a fronte di certi risultati. Col Cagliari, ad esempio, l’Udinese avrebbe meritato di vincere, ma ha sprecato facili occasioni. Ai miei occhi questo deve essere un segnale a cui prestare attenzione perché non vincere le partite in cui si merita può diventare un problema».
È una considerazione che porta dritti alla gestione?
«No, più che altro alla percezione del pericolo che è recepito in modo molto diverso dagli stranieri che giocano in Italia, e l’Udinese ne ha molti. Il vero problema potrebbe manifestarsi non subito, ma quando poi ci si ritrova nel vero pericolo».
Quale può essere invece adesso il vero pericolo per l’Udinese?
«Guardavo i numeri legati anche alla scorsa stagione e ho visto che sono state perse nove delle ultime quindici partite di campionato. Sono cifre pesanti. Tuttavia la rosa è valida e competitiva, e c’è da lavorare. L’augurio che faccio da lontano è che la famiglia Pozzo abbia soddisfazioni, anche perché sono sempre rimasto legato».
Ventura, parlando di numeri entra in gioco la gestione di Kosta Runjaic, che sul piano del gioco non sta mantenendo le promesse.
«Diciamo che l’Udinese ci aveva abituato a vedere qualcosa di meglio in passato. Quanto al gioco, io appartengo a un calcio in cui c’era molta più verticalità e dove si cercava di arrivare prima in porta. Oggi, prima di fare un passaggio vicino all’area avversaria ce ne sono troppi più lontani. Per me il calcio è emozione, e l’emozione è data anche dal dribbling, dal tunnel, dall’imbucata, dai gesti tecnici che mancano. Oggi ogni partita sembra copia di un’altra e mancano gli uno contro uno».
Giocate nelle corde di Zaniolo...
«Se viene recuperato è un valore aggiunto. Anche in questo caso bisogna stare attenti ai trend negativi di giocatori che poi trovano difficoltà a uscirne e non bastano un paio di mesi per recuperarli. L’esempio di Chiesa, a riguardo, è emblematico. Il mio augurio è che l’Udinese ci riesca, e lo dico anche in prospettiva Nazionale. L’importante è dargli tempo e che lui abbia voglia e umiltà».
Il ruolo?
«Deve essere lasciato libero. A Roma faceva da seconda punta con la possibilità di attaccare gli spazi, ma può giocare trequartista».
Ventura, tornando al monito, chi soffrirà nei bassi fondi?
«È prematuro, ma credo che la Cremonese soffrirà fino all'ultima domenica. Il Parma ha osato un po’ troppo con un allenatore di trent'anni che non ha mai visto un campionato e il Genoa non ha sostituito Pinamonti e De Winter. Spero che Di Francesco porti serenità a Lecce».
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